Manovra, la protesta dei familiari: "Nessuna misura per le vittime dell'amianto e delle stragi"
Sabato 29 Dicembre 2018 08:05

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ROMA - Nulla per le vittime dell’amianto. Nulla per quelle del terrorismo. I familiari non ci stanno e, attraverso le associazioni, attaccano la prima manovra del governo gialloverde ormai al rush finale perché non mantiene promesse e impegni ignorando completamente i cittadini che hanno perso la salute o la vita.

L'appello alle autorità

"Un'intollerabile beffa sta per consumarsi ai danni delle vittime civili dell'amianto se il parlamento e il governo non includeranno nella manovra le misure a costo zero per aiutare i cittadini malati di mesotelioma pleurico, un tumore mortale e senza rimedio, dovuto alla esposizione ad amianto" accusano il Comitato nazionale Fondo vittime amianto, tutte le associazioni degli esposti amianto, Aiea, Afeva, Medicina Democratica e Cna, Osservatorio nazionale amianto, i sindacati Cgil, Cisl e Uil ma anche tanti singoli cittadini ed esponenti della società civile che si appellano alle massime autorità dello Stato, dal presidente Sergio Mattarella ai ministri del Lavoro e dell'Interno, dai presidenti delle commissioni Bilancio di Senato e Camera a quelli dei gruppi parlamentari, sino alla dirigenza Inail.

 

Le 3.500 morti all'anno

Le associazioni ricordano che ogni anno "continuano a morire circa 3.500 persone per gravi patologie causate dall'amianto, di cui il 30% sono vittime civili. Siamo - affermano - di fronte a un paradosso, perché i soldi in cassa ci sono già e ammontano a 24 milioni di euro. Ciò che si chiede è semplicemente l'aumento da 5.600 a 12.000 euro dell'assegno una tantum per i malati "non professionali" di mesotelioma pleurico, per un sostegno in una condizione di salute e di vita di fatto terminale, poiché il mesotelioma non dà scampo e dalla diagnosi non restano che pochi mesi di vita".


Le vittime del dovere

"Traditi e abbandonati dal governo gialloverde che si è sempre dichiarato vicino, soprattutto al personale civile e militare delle Forze Armate, tra coloro che sono stati più esposti ad amianto e altri cancerogeni, così da contrarre altre patologie", è il commento all'unisono di tutti i familiari delle vittime del dovere. Che aggiungono: "Ci potevano evitare l'umiliazione di attivare ed affrontare un paradossale procedimento giudiziario contro lo Stato". Nella legge di Bilancio del 2019 non sono previste misure per le vittime del dovere. La manovra, infatti, ha bocciato due emendamenti sensibili sul tema, elaborati da Ezio Bonanni, presidente Ona e richieste anche da altre associazioni. "Se tali provvedimenti fossero stati inseriti nella Finanziaria - sottolinea Bonanni - ci sarebbe stato anche un evidente risparmio economico in termini di spese di giudizio nel caso della ormai costante soccombenza dello Stato". "Siamo fortemente preoccupati e sconcertati - dichiarano Maura Crudeli, presidente Aiea, Marco Caldiroli, presidente Md e Giuseppe D'Ercole, presidente Comitato Fondo vittime amianto - per la sordità del governo".

“Non c’è nulla per le vittime del terrorismo”

Ad alzare la voce - lamentando la disattenzione del governo Conte - ci sono anche i familiari delle vittime del terrorismo: "Non vi è traccia dell’emendamento che abbiamo richiesto per completare e rendere finalmente attuabile nella sua integrità la legge 206/2004 (Nuove norme a favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice)" scrivono il presidente dell’Unione vittime stragi Paolo Bolognesi e il presidente Aiviter Roberto Della Rocca. "Il governo non ha recepito l’emendamento presentato a Palazzo Madama dal senatore Daniele Manca che, in commissione Bilancio, era stato sottoscritto da tutti i componenti. Un’occasione persa che poteva essere indicativa di un vero cambiamento. Sono passati 14 anni dall’approvazione della legge 206 - scrivono le due associazioni - e ad oggi le vittime del terrorismo ed i loro familiari constatano con molta delusione che il cambiamento assicurato e sperato non c’è stato".

Scritto da FATE ENTRARE NEGLI STADI LA MEMORIA DI ALDROVANDI Luca Bottura-LA REPUBBLICA   
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