Mafia Gargano: Pellegrini Mafia Gargano: Pellegrini VS Pellegrini. Il senatore nell’Antimafia ma il fratello avvocato chiede di cessare gli articoli sul clan che difende Di Redazione 1 Aprile 2019 l'Immediato
Martedì 02 Aprile 2019 11:21

Mafia Gargano: Pellegrini VS Pellegrini. Il senatore nell’Antimafia ma il fratello avvocato chiede di cessare gli articoli sul clan che difende

La lettera del legale foggiano a l’Immediato dopo l’approfondimento sulla malavita nel promontorio. La nostra testata ha già avviato azioni volte a tutelare il lavoro giornalistico


 

Vi invito e Vi diffido a cessare da condotte analoghe con espresso avvertimento che, in mancanza, i miei clienti chiederanno tutela all’Autorità Giudiziaria competente per ottenere il ristoro dei danni subiti”. Così l’avvocato foggiano Raul Donato Pellegrini (a destra nel riquadro in alto) si è rivolto a l’Immediato chiedendo di porre fine

agli articoli sul suo assistitoMichele Antonio Romito, colui che secondo gli inquirenti sarebbe al vertice del clan omonimo dopo la morte dei fratelli Franco (ucciso nel lontano 2009) e Mario Luciano (vittima della strage di San Marco in Lamis dell’agosto 2017). Questa testata – in un recente articolo sugli scenari della malavita garganica – si è limitata a riportare quanto pubblicato nelle relazioni antimafia della DIA – che indicano i cognomi di Romito e Gentile egemoni tra Manfredonia e Mattinata – e alcuni stralci delle carte giudiziarie relative all’arresto di Giovanni Caterino, accusato di aver preso parte all’agguato di San Marco.

La mappa dei clan stilata dalla Direzione Investigativa Antimafia

Non abbiamo scritto che dall’intercettazione emerge il nome e il cognome di Michele Romito, ma abbiamo riportato il testo risultante dalla trascrizione della conversazione nella quale è presente Giovanni Caterino (“comanda sempre Michele”). La successiva identificazione del tale Michele nella persona dell’assistito del legale Pellegrini, è operata dal redattore dell’ordinanza, il gip Marco Galesi, e non certo da questa testata.
L’uso del condizionale “sarebbe” è un inequivocabile segno di distacco di questa testata da quella che è, e resta, un’ipotesi investigativa, autorevolmente avallata dal GIP.
Pubblicheremo di buon grado le successive evoluzioni processuali, soprattutto se favorevoli agli assistiti del legale Pellegrini, e siamo a disposizione per pubblicare eventuali iniziative in merito alla presunta difformità tra l’audio e la trascrizione.
Non possiamo, però, in alcun modo accettare alcuna pressione per “cessare condotte analoghe”, perché ciò significherebbe non svolgere più il nostro lavoro.
Se e fin quando la magistratura indagherà sul conto dell’assistito di Pellegrini, se e fin quando la Dia e/o la Prefettura considererà Romito il capo o un affiliato dell’omonimo clan, e riterremo le notizie rilevanti per l’interesse del nostro pubblico, noi continueremo a svolgere il nostro compito, con i limiti, la professionalità, e la prudenza che abbiamo sempre dimostrato.

Riteniamo importante che, nel territorio che è infestato – dati alla mano – dalla quarta mafia più potente d’Italia, non si debba mai abbassare la guardia, mantenendo la popolazione informata e vigile, stimolando le coscienze, contrastando l’omertà, infondendo coraggio nello Stato.
Senza mai cedere al populismo giudiziario, senza mai mancare del dovuto rispetto alla dignità delle persone, senza mai dimenticare la presunzione di non colpevolezza.
Questa testata intende rivolgersi, in particolare, al componente della Commissione Antimafia, il senatore del M5S Marco Pellegrini (a sinistra nel riquadro in alto) – fratello dell’avvocato Raul –, che è parlamentare di questo territorio, e che finora si è distinto per le iniziative volte a contrastare il fenomeno mafioso a Foggia, tra cui la richiesta di creazione di una Sezione distaccata della Corte d’Appello e della DDA nel capoluogo dauno, a svolgere opera di sensibilizzazione, anche politica, per la tutela degli organi di informazione che – tra mille difficoltà – operano in questo contesto, caratterizzato dall’omertà. Questa testata ha già avviato azioni volte a tutelare il lavoro giornalistico sollecitando e interpellando il prefetto di Foggia, Massimo Mariani, il procuratore della DDA di Bari, Giuseppe Volpe, il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro e il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra. Oltre ad aver chiesto tutela anche all’Ordine dei Giornalisti e all’Assostampa.

Un’ultima considerazione, un quesito che ci poniamo, alla luce del recente cambio di rotta dei Romito nella difesa, attraverso la nomina del nuovo avvocato Raul Donato Pellegrini. Una scelta ricaduta per via delle parentele nell’Antimafia? (nella foto in alto, da sinistra, gli agguati a Giuseppe Silvestri, ucciso il 21 marzo 2017 a Monte Sant’Angelo, a Francesco Pio Gentile (cugino dei Romito), ucciso il 21 marzo 2019 a Mattinata e un’immagine della strage di San Marco in Lamis nella quale morirono 4 persone)

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Scritto da L'IMMEDIATO   
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