Non togliete la scorta al Capitano Ultimo
Martedì 22 Ottobre 2019 08:29
 mAchohYtsEAMHMZ-800x450-noPad.jpg

Per il reintegro immediato della scorta al Col. Sergio De Caprio

 
 

Dolores Calì ha indirizzato questa petizione a Giuseppe Conte, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guarini, Gerarada Pantalone e ora ha già raccolto 30.624 firme

 
 

La mafia, prima ti lascia solo, e poi ti uccide. Evidentemente i Superiori del Colonnello De Caprio, che vogliono dietro ad una scrivania, demansionato, dequalificato e senza giusta tutela, non lo ritengono un bersaglio facile. Ma qui siamo di fronte a colui che ha arrestato un pericoloso latitante esponente di Cosa Nostra. E non solo.


Ultimo non è un lacchè, un paggio, o un inserviente. È un servitore dello Stato. E la diffidenza che lo circonda, la sfiducia nei suoi confronti, i sospetti fatti circolare ad hoc da troppi anni ci devono preoccupare moltissimo. Essi lambiscono la sua reputazione. Mirano a distruggerlo personalmente e professionalmente. Bisogna sgombrare il campo, liberare da equivoci spiacevoli e insopportabili la sua nobile figura. Ed è imperativo categorico il suo diritto ad essere difeso. È sgradevole, ripugnante e odioso il comportamento di chi ha deciso di lasciarlo solo. Si tratta di una decisione sporca, laida e suicida. Che deturpa, ferisce e umilia un grande uomo dello Stato. La sua emarginazione è un fatto gravissimo che disonora chi la sta attuando con un disegno preciso e studiato a tavolino per compiacere qualche boss che paga bene. La tempesta, un terremoto per togliere di mezzo ed eliminare un uomo scomodo che si è speso e si è donato senza risparmiarsi per assicurare alla giustizia il boss sanguinario più pericoloso d’Italia. Questo è un vero e proprio tradimento, una diserzione e una fellonia da parte dei suoi Superiori. Un voltafaccia e una infedeltà che devono far pensare tutti gli italiani onesti. Ora, capitano, stai attento alle trappole, alle insidie e alle imboscate. Costoro con un pacca sulle spalle sanno camuffare la finta amicizia molto bene. Vogliono vendicarsi, perché sul campo li hai oscurati essendo degli incapaci o peggio dei complici. Questa è la zavorra dello Stato purtroppo! Che usa legnate e bastonate per chi non è allineato. Il complotto c’è, caro Ultimo, e l’hanno ordito bene: sono bravi, lor signori, a tramare, impartire direttive malvagie, e a congiurare. Gli affronti, gli sfregi e gli insulti che stai ricevendo, feriscono tutti i cittadini onesti. C’è, in generale, una negligenza, un menefreghismo, una noncuranza, e una trascuratezza che ci inquietano. Lo Stato è ammalato, agonizzante e malconcio nella lotta alla mafia se non è in grado di aiutare un suo fedele servitore. Nessuna decisione è irreparabile, irreversibile e irrevocabile. L’ Arma riveda presto e subito questa ignominiosa decisione. Orrenda, nefanda, e scellerata. Impedisca, nella maniera più assoluta, di intrappolare Ultimo nelle spira della mafia. Abbiamo bisogno di rettitudine, equanimità, dirittura da chi ci governa. Ora basta. Date sicurezza, fiducia, e speranza a Ultimo. Difendetelo, proteggetelo, senza condizioni. Con la consapevolezza che l’Italia ha, nei confronti di Ultimo e dei suoi uomini, un debito di riconoscenza che non può avere comparazioni. Noi continueremo a sostenere e ad appoggiare Ultimo, anche a costo di scrivere un pezzo alla settimana per rinfrescare la memoria a chi di dovere per caldeggiare un diritto inalienabile e fondamentale di Ultimo, e non una cortesia, sia ben chiaro a tutti. Ultimo non si esponga con i Superiori: a scuoterli ci pensiamo noi che nelle battaglie ci sguazziamo. Tutto ciò è indegno di un Paese civile, è una cosa abietta, vile, e immorale, che grida vendetta davanti al cospetto di Dio e davanti agli uomini.
Gli ultimi

 
 

Visita la pagina della petizione

 
Scritto da Dolores Calì   
Stampa