Venerdì 07 Febbraio 2020 17:33 |
"Ciontoli ha seguito passo per passo l'agonia di Marco, pensando solo a salvare il suo posto di lavoro. La morte del ragazzo avrebbe portato via l'unico testimone di quello che è successo nell'abitazione di Ladispoli", aveva sottolineato nella sua arringa il professore Franco Coppi, legale di parte civile dei familiari di Vannini, chiedendo la riapertura del processo e condanne più severe per Antonio Ciontoli, sua moglie e i due figli. Coppi ha ricordato - nell'aula della Prima sezione penale della cassazione gremita di pubblico - che Vannini "è stato colpito da un'arma micidiale, lo sparo gli ha trapassato cuore e polmone, e una costola, e si è fermato sotto i muscoli del petto. Il cuore di Marco ha continuato a pompare sangue fino alla fine, si sarebbe salvato se lo avessero soccorso, come ha riconosciuto con onestà lo stesso consulente della difesa", ha aggiunto il legale La storiaVannini venne ucciso con un colpo di pistola la notte tra il 17 e il 18 maggio del 2015, a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale capitolino. Al vaglio della prima sezione penale i ricorsi presentati dalla Procura generale di Roma, dai familiari della vittima, parti civili, e dalla difesa.
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Scritto da Quotidiano La repubblica |