“Una società più mossa ed esigente” Aldo Moro e il ’68
Domenica 10 Maggio 2020 17:04

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In allegato i link delle foto e del filmato del convegno, materiale storico. Lavoro impegnativo e  di alto spessore culturale, riprese video della nostra associazione, in ricordo di un grande pugliese come tutti noi.

FILMATO DEL CONVEGNO

FOTO DEL CONVEGNO

Intervista a Giuseppe Casarubbea

 

Gentilissime/i,

 

Abbiamo avuto la fortuna di conoscere di persona Aldo Moro a Foggia, era di casa, amico intimo dell' ex sindaco della Dc. Carlo Forcella e del Senatore Wladimiro Curatolo, Presidente dell' Ente di Bonifica Alto Tavoliere delle Puglie. In pieno coronavirus c'è stata la commemorazione. Il richiamo a Moro è sempre forte, Statista dalle doti eccelse, timido ma deciso nel realizzare importantissimi progetti per lo sviluppo e il cambiamento del Paese. Il Corona virus cambierà l'intero Pianeta, noi con immensa modestia ci stiamo da anni occupando delle carceri, della loro vivibilità, degli spazi a disposizione dei detenuti. Sono stati spostati degli ergastolani, sospettati di aver contratto il virus, cosa dovevano fara lascialrli infettare l'uno con gli altri in modo da eliminare una volta per sempre gli ergastoli, il 41/bis : La maggiorparte degli ergastolani sono mafiosi e dranchettisti, come li chiama il dott. Gratteri. Pericolosissimi per la società.

Il nostro richiamo di ieri per il 9 di maggio:

 

APPELLO AGLI ORGANI DI STAMPA

NON DIMENTICHIAMO IL

“9 Maggio 2020 –Giorno Memoria delle vittime del terrorismo”

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"RICORDIAMO CON FORZA CHE IL CIRCOLO DELLA VIOLENZA E DELLA VENDETTA PUO' ESSERE SPEZZATO"

Gli anni dello stragismo di Stato e del terrorismo alla prova dei fatti non resse alla forza della democrazia faticosamente riconquistata con la Guerra di Liberazione nazionale. E' dimostrato dalle morti eccelleti di Falcone e Borsellino, pensate alla loro genialità, al Maxiprocesso. Purtroppo eenti sopraffini come li definivano Falcone e Borsellino, hanno continuato a tramare e portato avanti l'accordo Stato Mafia. Potevamo definitivamente liberarci della mafia e della sua cultura, hanno deciso che  l'Italia non può vivere senza l' economia mafiosa della Sicilia,  Sicilia, quel Gattopardo che nessuno riesce ad uccidere, come come Matteo Messia Denaro. Lo stragismo e gli anni di piombo furono debellati in cambio della e dell'intelligenza politica di Aldo Moro, La mafia è una multinazionale internazionale che continuerà i suoi affari a investire nella Regione più ricca d'Italia,come ha ampiamente dimostrato Roberto Savaviano, con un Pil del 15%.

Moro da fine giurista avrebbe sicuramente trovato la soluzione all' umiliazione di vedere le celle delle nostre carceri con non meno di ottto persone, la distanza di sicurezza da uno starnuto all' altro.

il 10 maggio 2018

Al Ministro della Giustizia

Egr. Dott.ri  Petralia e Tartaglia, Capo e Vice del Dap.

Siamo i familiari di Luigi Pinto, caduto a Brescia a soli 25 a causa di una bomba fascista fatta esplodere in Piazza Siamo interessati con alle  associazioni che, si occupano della dignità e della salute dei detenuti. In Parlamento gli onorevoli più sensibili e parte  l'opinione pubblica, ai necessari cambiamenti della Loggia cin un  gruppo di docenti tra i quali un familiare dell' On. Bazoli Alfredo, della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati. nella gestione delle carceri e dei carcerati.


Ci siamo più volte  al Capo dello Stato, che non ha fatto mancare il suo sostegno.

l carcere é un'idea "oltrepassata": ca va sans dire. È un'ideologia "nuda", come quel re di Andersen. Sin dal suo concepimento, infatti, il "dover essere" era cosa distinta e distante dal suo "essere": il carcere, tuttavia, esiste ed esiste in veste di fulcro e di forza di gravità dell'intero sistema penale! Parlerei, in tal senso, di un vero e proprio "carcerocentrismo": non a caso, en passant, l'espiazione della pena subita fuori dalle mura si definisce "alternativa", si parla - se le parole devono significare qualcosa - della concessione di "misure alternative" alla detenzione! Il dio indiscusso del diritto penale, in buona sintesi, è il carcere. 

Resta una domanda: perché? Io credo, ma avremo modo di parlarne se vorrai, che la vendetta sia un tratto difficilmente erodibile dall'animo umano e che la pena ed il processo penale seguano tale logica "istintuale". 

Ti dico subito che non amo la politica: posso e voglio, però, aiutarti in questo nobile proposito. Potremmo certamente organizzare convegni, pubblicazioni ed eventi: sensibilizzare, in buona sintesi, la società. 

Il diritto, in fin dei conti, segue la società. Una norma diventa tale, oserei dire, quando è, già da tempo, un quid interiormente assimilato dalla comunità di riferimento.

Resto aperto ad idee ed a spunti sottolineandoti la mia disponibilità e l'ammirazione per il progetto.

Un caro saluto

Daniel Monni

 

Parlammo di organizzazione carceraria con Giovanni Tamburino,allora Capo del Dap, c'era Enrico Maria Flilk,  inquirente a Brescia per la strage di Piazza Loggia.

Non sappiamo se la mafia sia nata  prima o dopo la Sicilia. Ho 75 anni, ero ragazzino quando si parlava di mafia e politica, erano i tempi di Scelba e del Bandito Giuliano, allora come oggi, lo Stato intratteva , coltivava amicizie. In allegato una nostra intervista realizzata Partinico,appositamente  allo storico della mafia prof. Giuseppe Casarubbea, intervista bellissima, storie personali e di Americani sbarcati in sicilia senza spargimento di sangue.Un romantico visionario che si legge tutte le carte del processo di Portella della Gistra,all' Archivio di Stao di Viterbo A due passi da Capaci. La speranza è che il coronavirus si porti via tutti i mafiosi, ergastolani,delinquenti irrecurabili, parafrasando Levi...che uomini sono, che senso ha vivere: Molti non hanno il coraggio di suicidarsi,ci  racconta Carmelo Musumeci ex ergastolano ostativo, 6 anni all'Asinara alla sezione Fornelli. Ci siamo stati, l'abbiamo visitata, ci sono ancora i segli delle esplosioni delle caffettie caricate a tritolo, dai brigatisti irriducibili...

Sarebbe interessante ricevere il vostro sostegno per l'iniziativa intrapresa. Grazie di cuore, Mario Arpaia

Il Ministro è stato umano, ha fatto quanto di meglio si potesse fare.

Cordiai saluti.

Mario Arpaia

“Una società più mossa ed esigente” Aldo Moro e il ’68

L’Accademia di Studi Storici Aldo Moro,

in collaborazione con l’Edizione Nazionale delle Opere di Aldo Moro

in occasione del XL anniversario della morte dello statista,

ha il piacere di invitarla all’incontro

“Una società più mossa ed esigente”

Aldo Moro e il ’68

che si terrà a Roma, il 10 maggio 2018 (ore 15.30-18.45)

Sala Convegni dell’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica,

Palazzo Sant’Andrea, Via del Quirinale, 30.

All’iniziativa interverranno Alfonso Alfonsi, Marco Almagisti, Laura Ciglioni,

Marina Giannetto, Renato Moro, Paolo Pombeni.

Scritto da Mario Arpaia   
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