È morta Milva, la "Rossa" della canzone d'autore e Partigiana
Sabato 24 Aprile 2021 15:17

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È morta Milva, la "Rossa" della canzone d'autore e Partigiana

A POCHE ORE DEL 25 APRILE

https://www.youtube.com/watch?v=ahbiQxlvKHs

https://www.memoriacondivisa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=7586:a-scuola-scatena-la-protesta-leghista&catid=35:notizie&Itemid=57

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MOSTRA STRAGE DI BRESCIA

https://www.youtube.com/watch?v=35BHOPUIBjs

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SERGIO MATTARELLA

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, MARIO DRAGHI

Gentilissime/i,

Milva era una Partigiana, impegnata con le associazioni, una donna colta e sensibilissima, domani ricorderemo il 25 aprile del 1945, con l'entrata in Milano di Pertini alla testa del C.L.N.

SIAMO ANTIFASCISTI MILITANTI, LA LEGA, LA LOMBARDIA, IL VENETO, NON POSSONO INTIMORIRCI

Stiamo vivendo un lungo periodo tragico, sembrano gli anni del dopoguerra. Una devastazione economica e morale. Le larghe intese, una grande iattura, costrige la cultura del 25 aprile a condividere le scelte della Repubblica di Salò. La Lombardia, Milano, la città dei sindaci socialisti. La città di Aldo Aniasi. La Milano da bere,  trattata come la notte dei Cristali a Monaco di Baviera. La strage dei migrati, è la conseguenza della cultura del rifiuto, dell' ostracismo verso i neri, razzismo spietato. Andrea Purgatori, mercoledì ha trattato la storia dei vaccini, testati per lo più alle popolazioni africane di tutte le età, per salvare noi dalla Sars, dal Covid, dal Colera. Big farma, Pfizer, la Big Pharma più multata della storia tra condanne e rinvii ...Vaccini Covid, per Big Pharma un affare da 150 miliardi solo ...,Venti miliardi di soldi pubblici e monopolio sui vaccini. L'Europa ha disarmato le ONG, i sovranisti gongolano di gioia.L'europa invecchia, non nascono bambini, le città si svuotano, prosperano la grande distribuzione e Amazon, il resto è morte, fallimenti, disperazione. Leggete il libro, MORTI PER DISPERAZIONE, è angosciante, ogni pagina un pugno nello stomaco. Ma che vita è questa, i Partigiani avevano grandi ideali, la destra italiana cosa ha di positivo. La stampa ha una colpa incacellabile insieme alla Confindustria, per il golpe del governo Conte. I giornaloni hanno fatto a gara nelle critiche, accaniti sull'orario delle conferenze stampa. Tutti aperti, tutti al mare, alla faccia del prof. Galli, per accontentare la Lega di Salvini e del Nord, che ricattano il governo un giorno si e l'altro anche.

Non c'è pietà per i meno fortunati, indifferenza e spalle voltate, irridono al 25 aprile, dimenticano il fascismo e Mussolini, vestito da tedesco in fuga dall' Italia, devastata dai bombardamenti. Foggia la mia città ha avuto 20.000 morti e due medaglie d'Oro al Valor Civile e Militare. Avevamo la seconda stazione ferroviaria dopo Bologna e decine di campi d'aviazione, da dove partivano gli anglo-americani per bombardare la Germania Nazista.

Arpaia Mario

Cantante e attrice, aveva 81 anni. Sofisticata interprete prediletta da autori, registi e compositori come Strehler e Piazzolla, Battiato e Vangelis, Berio e Morricone, si è divisa tra musica e teatro. Nel 2010 aveva abbandonato le scene. Martedì la camera ardente al Piccolo di Milano. Nel 2010 sulla sua pagina Facebook aveva scritto una lettera bella e commovente. "Dopo cinquantadue anni di ininterrotta attività, migliaia di concerti e spettacoli teatrali sui palcoscenici di una buona metà del pianeta, dopo un centinaio di album incisi in almeno sette lingue diverse, ho deciso di mettere un punto fermo alla mia carriera (...) che credo grande e unica, non solo come cantante ma come attrice ed esecutrice musicale e teatrale (....). Ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro".A undici anni da quel saluto, Milva ha dato addio alla vita. La "Rossa", come la sua famosa fulgida chioma di capelli ramati, è morta a 81 anni: da un po' aveva perso la coscienza del tempo e della memoria, viveva nella casa di via Serbelloni, pieno centro di Milano, con la fida segretaria Edith e l'affetto incondizionato della figlia, Martina Corgnati, critica d'arte.Addio a Milva, una

delle più grandi interpreti della canzone italiana. L'artista, vero nome Maria Ilva Biolcati, aveva 81 anni ed era soprannominata la 'Pantera di Goro', dalla città natale in provincia di Ferrara, o semplicemente 'Milva la Rossa', per il colore di capelli che è diventato anche il titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci. In oltre 50 anni carriera è passata per generi musicali molto distanti fra loro grazie a una capacità e un talento interpretativo unico. La sua statura artistica è testimoniata dal successo ottenuto oltre che in Italia, anche in Germania, dove ha partecipato spesso a eventi musicali sui principali canali televisivi, ma ha pubblicato con successo dischi anche in Francia, Giappone, Corea del Sud, Grecia, Spagna e Sudamerica.
Ha venduto oltre 80 milioni di dischi ed è l'artista italiana con il maggior numero di album realizzati: 173 tra album in studio, album live e raccolte.

la camera ardente sarà allestita nel foyer del Piccolo Teatro Strehler, martedì 27 aprile, dalle 9.30 alle 13.30. I funerali seguiranno in forma strettamente privata. Lo ha comunicato il Piccolo.

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La morte di Milva, il saluto di Mattarella: "Interprete colta e sensibile"

24 Aprile 2021

Con Mina e Ornella Vanoni, è stata protagonista della musica italiana dagli anni Sessanta, ma, più irrequieta e volitiva delle colleghe, Milva ha saputo cambiare e trasformarsi, usando curiosità, bravura, versatilità per costruire una carriera unica, lunga oltre mezzo secolo, 173 album e lanciata in più direzioni, talvolta anche opposte: cantante ma anche attrice, pop a Sanremo, dove fu in gara per quindici volte - senza mai vincere (e le scaramucce non sono mancate) - engagé come interprete dei canti della Resistenza, di Bella ciao, delle Canzoni del tabarin e dei Canti della libertà; protagonista alla Deutsche Oper di Berlino con I sette peccati capitali di Brecht e Weill e conduttrice di Al Paradise il varietà del sabato sera, fino a diventare la sofisticata interprete prediletta di autori, registi e compositori come Giorgio Strehler e Astor Piazzolla, Franco Battiato e Vangelis, Luciano Berio ed Ennio Morricone.

L'APPELLO

Milva, anche il Piccolo aderisce all'appello: "Un premio per tutta la sua storia"

16 Gennaio 2018

Maria Ilva Biolcati era nata a Goro (e la "pantera di Goro" è stato a lungo il suo nomignolo), il 17 luglio del 1939. "A 7 anni insistevano con mia madre di farmi cantare, lei minimizzava", ricorderà. Giovanissima, nel 61, ventiduenne timida e naif, magra e longilinea come è sempre rimasta, dotata di una estensione vocale straordinaria, approda al festival di Sanremo, dove si qualifica terza con Il mare nel cassetto.

Addio a Milva, a Sanremo 2018 il premio alla carriera: dopo l'annuncio di Baglioni scatta l'applauso

Quello stesso anno debutta nel cinema (La bellezza d'Ippolita accanto a Gina Lollobrigida) e sposa Maurizio Corgnati regista televisivo, intellettuale, parecchio più anziano ("mi sentivo la sua bambina"), un pigmalione che avrà su Milva una influenza importante, come non accadrà, dopo la separazione, con altri compagni, gli attori Mario Piave e Luigi Pistilli, il filosofo Massimo Gallerani.

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Ha già assimilato ricchezze e successo - nel '62 era approdata all'Olympia di Parigi - quando nel 1965 Paolo Grassi invita Milva al Piccolo a interpretare i Canti della Libertà, il primo passo di un trentennale sodalizio con Giorgio Strehler che con lei farà Io, Bertolt Brecht e poi la dirigerà in Milva canta Bertolt Brecht e in Io, Bertolt Brecht N°2 con Tino Carraro. "Strehler amava la mia umiltà. A lui devo tutto quello che so, così come a Maurizio Corgnati: mi hanno insegnato tanto e mi mancano molto", dirà.

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Strehler fa di Milva una delle più accreditate interpreti del repertorio brechtiano, in Italia e perfino in Germania, e la sceglierà come indimenticabile Jenny delle Spelonche nell'edizione del '73 dell'Opera da tre soldi accanto a Domenico Modugno, che indossava i panni di Mackie Messer.

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La voce, la capacità di adeguarsi a qualsiasi genere di musica, la facilità a parlare lingue straniere fanno il resto: Milva diventa una delle grandi interpreti della musica colta e d'autore. Incanta il pubblico tedesco con i Lieder (riceverà la prestigiosa Onorificenza di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania), affascina anche i francesi con la versione italiana di Milord di Edith Piaf, entra nelle hit parade con La filanda dal repertorio di Amalia Rodrigues, diventa la voce preferita di Mikis Theodorakis, senza contare le incursioni nella musica colta d'avanguardia, come quando alla Piccola Scala di Milano, interpreta il Diario dell'assassinata di Gino Negri e alla Scala La vera storia, di Luciano Berio, tratta da Calvino, con esiti trionfali tanto che replicò all'Opéra di Parigi, al Maggio Fiorentino, all'Opera di Amsterdam.

Dagli anni Ottanta prolificano le collaborazioni importanti: con un grande regista come Peter Brook (tra gli esiti c'è El tango poi curato da Filippo Crivelli), con Astor Piazzolla, Franco Battiato (gli album Milva e dintorni con la bellissima Alexanderplatz, Svegliando l'amante che dorme e l'ultimo del 2010 Non conosco nessun Patrizio), Vangelis (Dicono di me), canta Luigi Tenco, Fiorenzo Carpi, Fabrizio De André, Alda Merini, Enzo Jannacci che la avvicinò al suo surreale mondo con l'album La Rossa.

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Tra gli ultimi impegni il teatro: La Variante di Lüneburg dal libro di Paolo Maurensig e a Vienna Der Besuch der alten Dame (La visita della vecchia signora) di Durrenmatt dove recita nientemeno che in lingua tedesca. Infine, nel 2018 il Festival di Sanremo di Claudio Baglioni le assegna il premio alla carriera e nel ringraziamento letto dalla figlia Martina sul palco dell'Ariston, Milva si rivolge ai giovani: "La musica spazza via la polvere dalla vita e dall'anima degli uomini. Ma perché questo accada bisogna studiare e attingere dal passato". E il "passato" che Milva lascia è nel segno del coraggio, di quando cantava, prima che si parlasse dei femminicidi, la femminilità negata in Sono felice o Uomini addosso, un grido contro la violenza contro le donne.

 

Scritto da Anna Bandettini-LA REPUBBLICA   
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