E’ uno sceriffo Gratteri? “No, io conosco la ‘ndrangheta
Giovedì 10 Giugno 2021 07:27

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Gratteri a Otto e Mezzo: “Bisogna fare pulizia anche tra i magistrati”

Di redazione Corriere della Calabria

GENTILISSIME/I,

DOBBIAMO ALLA TRASMISSIONE OTTO E MEZZO, CONDOTTA DA LILLI GRUBER, la possibilità di conoscere in un dibattito, i convincimenti e la posizione del Magistrato, sulla giustizia in generale. Viene alla luce il ritratto devastante dell Organo di autogoverno della magistratura. Una storia, comportamenti fuori da qualsiasi logica di giustizia uguale per tutti. Il CSM, Organo di controllo conosceva e sapeva del magistrato Palamara, capo di una commissione con più magistrati, appartenti a diverse correnti. Le ingiustizie sono di lungo corso, avocazioni, spostamenti di processi per legittima suspicione. Il processo al bandito Giuliano, Piazza Fontana, con l'avocazione del Procuratore Capo De Peppo e la falsa pista degli Anarchici, tutti sapevano che non c'entravano con la strage, la morte di Pinelli, Calabresi e  Alessandrini potevano essere evitate. La Magistrature con la sanità e l'istruzione, reggono una moderna democrazia partecipativa, parliamo dello Stato di diritto. Se solo viene meno un pilastro, cade tutta l'impalcatura. Il presidente Mattarella ha chiesto a Draghi di riformare lo Stato, con i fatti, non con le parole. La "giustizia" è al primo posto,altrimenti l'Europa non ci da un euro, i pannicelli caldi non sevono. Il racconto del dott. Gratteri è stato chiaro, la ministra della giustizia ha ascoltato, l'Europa si aspetta una risposta chiara, il Presidente del Consiglio con una maggioranza Bulgara, non potrà non soddisfare le richieste che provengo da tutta Europa e da tutta l' Italia. Ora o mai più, ora oppure lo scvivolamento verso i paesi del terzo mondo.

Fiero Gratteri dell’Aula bunker di Lamezia Terme, dove si sta celebrando il processo Rinascita Scott: “Abbiamo costruito la più grande aula bunker del mondo occidentale -ha rimarcato -in appena 4 mesi e mezzo”.

E’ uno sceriffo Gratteri? “No, io conosco la ‘ndrangheta e so quello che dico. Ricordo come si comportavano i criminali anche a scuola”.

CATANZARO «Il governo Draghi? Di concreto non ho visto ancora nulla se non questa commissione per il Sud che serve a spiegarci le “buone

prassi”». Così il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, ospite di Lilli Gruber a “Otto e mezzo su La7, ha commentato le riforme in tema di Giustizia che ha aggiunto: «Già l’impostazione, l’idea stessa di questa commissione è offensiva». «Sia perché – ha spiegato – sono realtà totalmente diverse, sia perché anche al Sud ci sono Procure molto efficienti e ci sono veri e propri modelli di efficienza e tecnologia, come l’aula bunker di Lamezia Terme o la nuova sede della procura di Catanzaro». Sempre su questo tema il procuratore capo ha sottolineato una tesi da lui più volte ribadita. «Sulla giustizia, la madre di tutte le riforme è quella del Csm e bisogna partire da lì: e l’unico modo per limitare le correnti, è il sorteggio».

Sul terremoto che sta scuotendo la magistratura a seguito delle inchieste giudiziarie, Gratteri ha sostenuto: «È necessario fare pulizia all’interno della magistratura, è vero, ma i magistrati non sono marziani ma uomini, anche loro un prodotto della società: non possiamo credere alla favoletta che i magistrati sono tutti onesti».

«Riforma Cartabia? Non mi pare una rivoluzione»

Poi ritornando sul tema delle modifiche sulla Giustizia, Gratteri ha detto: «La riforma Cartabia? Non mi pare una rivoluzione, non mi pare che si stiano centrando problemi e criticità. Io credo che dovremmo anzitutto ottimizzare risorse e i costi. Perché non è possibile, ad esempio, che a solo 65 chilometri da Palermo ci sia un’altra corte di appello, quella di Caltanissetta. O che ci siano 250 magistrati fuori ruolo». «O che in uno Stato moderno e serio, al problema di sovraffollamento delle carceri si risponda con indulto e amnistia, anziché costruirne di nuovi… Questi sono i problemi più importanti».

«La prescrizione – ha poi affermato Gratteri sollecitato sulla questione dalla Gruber – deve rimanere così com’è fino a quando non si fanno quelle riforme che servono a velocizzare e digitalizzare i processi e a rendere la pena meno conveniente del delinquere».

Sulla droga Gratteri ha lanciato un appello «curiamo i tossicodipendenti». «Occorrono risorse per sostenere le strutture che aiutano i ragazzi – ha detto – risolveremo molti problemi».

«Farò domanda per la Procura di Milano»

E a una domanda diretta sulle prossime nomine delle Procure italiane, Gratteri rivela: «Farò domanda per la procura di Milano, poi vedremo come andrà… Iscrivermi ad una corrente? Ma se non l’ho fatto fino ad ora, ormai!». Non solo. «Ma farò domanda anche per la Procura nazionale antimafia».

«Prima di interrogare un pentito, studio la sua storia criminale»

Sul caso Brusca e sui pentiti in genere Gratteri ha le idee chiare: «Prima di interrogare un presunto collaboratore di giustizia, io studio la sua storia criminale. Proprio oggi ne ho negata una… Ma il rapporto per il programma di protezione non è un pentimento morale ma una collaborazione sulla base di riscontri concreti, e se un magistrato conosce le mafie, sa distinguere».

E a proposito del caso Nicolino Grande Aracri Gratteri ha raccontato: «Era pronto a raccontare 100 omicidi. Ma qui non si lavora a cottimo, se non mi racconta le cose importanti, dobbiamo lavorare con il codice in mano».

Caso Amara, «Il timore più grande che si butti il bimbo assieme all’acqua sporca»

«Ho tanta rabbia – ha detto ancora Gratteri – perché passano gli anni senza affrontare i problemi seri, veri. Mentre si passa il tempo a discutere di cose ovvie». E sugli effetti che l’inchiesta sul caso dell’avvocato Amara succeduta a quella di Palamara potrebbero generare sul mondo della magistratura Gratteri ha concluso: «Il timore più grande che si butti il bimbo assieme all’acqua sporca».

Scritto da Mario Arpaia   
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