POLITICA, TRA “ARTE NOBILE” E “SANGUE E MERDA”
Martedì 29 Giugno 2021 07:33

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POLITICA, TRA “ARTE NOBILE” E “SANGUE E MERDA”

GENTILISSIME/I,

la risposta l'hanno data i francesi, si sono recati alle urne uno su tre, scorre il sangue della democrazia, quando si rinuncia al diritto più importante, significa che la fiducia nella classe politica è venuta meno. Un segnale di resa e di disperazione. non ci sono altenative alla democrazia. Un uomo solo al comando non funziona nemmeno in Sud America, immaginate in Italia. Conte sta giocando una partita importantissima nel nome e per conto delle migliaia di morti, della guerra di Liberazione Nazionale. I Partigiani della libertà, scelsero di morire pur di non soggiacere alla dittatura. La sua è una dimostrazione di fede per il pruralismo delle idee. Il coraggio deve prevalere su tutto e su tutti, raccogliere il testimone per far parte di un progetto progressista di centro-sisistra, altenativo alle destre. Siamo certi che non si farà ingabbiare dall' uomo qualunque, dal comico, dal teatrante sguaiato e senza freni. Mandare a fan culo è facile, lo possono fare le migliaia di scostumati in circolazione; governare seriamente per la seconda volta il Paese, la prima fu con De Gasperi, è tutt'altra storia, direbbe Carlo Lucarelli. Con il prof. Conte siamo quasi concittadini, ci dividono una manciata di chilometri. Il Sud ha mille problemi, ma una grande peculiarità, ci sono ancora uomini con la schiena dritta, direbbe il prof. Grisanti, esperto di Covid all' Università di Padova. Uomini che siglano un patto con una semplice stretta di mano, senza avvocati, cantanti, fattucchiere, portaborse, sondaggisti e furbi. La furbizia come tutti sanno è una virtù servile molto sviluppata nei paesei levantini, che scambiano cozze e vongole per un pugno di voti. Siamo ottimisti, abbiamo visto Conte al lavoro, è dificilissimo imbrigliarlo, vendergli l'ultimo modello di Ray Ban taroccato. E' un umo libero, il più grande dono della vita! Non avere padroni e non sentisi tale.

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 VOLTURARA APPULA AL TRAMONTO

La frase qui presa in prestito, divenuta celebre più di chi l’ha ideata e formulata, il politico socialista Rino Formica, ministro nel crepuscolo della Prima Repubblica, dice molte cose che possono filtrare i fatti di oggi e di ieri e darci una risposta soprattutto nei ricorrenti metodi della politica o delle loro intenzioni che possono essere anche diametralmente opposte. Se però la frase ha un senso e si indaga ci si accorge che non va attribuita solo alle settimane recenti ma a un ‘sempre’ storico ricorrente.

 

E’ difficile stabilire se chi l’ha formulata volesse fotografare una cruda verità con ‘vivo rammarico’ per ciò che era costretto a rilevare sognando una politica ‘diversa’, oppure prevalesse il cinismo di chi non solo l’accetta ma promuove, in nome di una non ben definita ragione superiore, proprio una politica che ha questo carattere indelebile perchè non può che avere questo. Sospetto per Formica quest’ultima ipotesi, che ha avuto in un suo sodale, il politico, anche lui socialista, Craxi un interprete perfetto, anche se non certo il solo.

D’altra parte Formica con la sua frase aveva fatto sintesi efficace di molti aforismi e detti sulla politica che in buona sostanza dicono in forme diverse la stessa cosa. E la stessa cosa della politica ha poi sempre pensato anche buona parte dell’opinione pubblica, non solo in Italia, influenzata da ciò che ne vedeva o da ciò che ne sentiva. Anche se, più che sanguinosa e merdosa, l’idea generale era che la politica fosse una cosa da maneggioni, astuti, approfittatori e ladri, e comunque semmai più merdosi che sanguinari. La cosiddetta antipolitica è maturata alla lunga come conseguenza di questo pensiero diffuso, intrisa tuttavia dello stesso sangue e della stessa merda della politica perché l’antipolitica ha sempre poi aspirato ad essere politica. Non solo oggi con i populismi italiani ed europei che conosciamo ma abbondantemente anche nel passato. Come ci insegna la storia del primo fascismo nato dall’antipolitica o nel secondo dopoguerra la piccola storia antipolitica del movimento “l’uomo qualunque”. Due esempi molto propensi soprattutto al sangue, biologico e reale il primo, molto più verbale e metaforico il secondo. Carlo Rubini

Scritto da Carlo Rubini - Mario Arpaia   
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