G8 UNA MATTANZA PROGRAMMATA- IN MEMORIA DI CARLO GIULIANI
Domenica 18 Luglio 2021 07:18

G8 DI GENOVA 20 ANNI DOPO

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GENTILISSIME/I,

è necessario vigilare sulla riforma della giustizia e sulla questione della prescrizione, sembra ormai certo grazie all' Europache, l'assenza di reato e all'impunità dei responsabili di tortura, in passatoquasi certa, il passo avanti è stato fatto. E' tornato Giuseppe Conte, avvocato degli italiani, conosce la giurisprudenza come la Ministra Marta Cartabbia, il proseguimento della legislatura si gioca esclusivamente sulla giustizia, è molto interessato Matteo Renzi e non solo. Chiediamo ad Amnisty Internetional di vigilare il più possibile, noi tutti dobbiamo contribure economicamente affinchè Amnisty Italia, abbia forza ed indipendenza.

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Gli scontri di via Tolemaide. La manifestante: "Una nube infinita di lacrimogeni, poi i feriti"

FILMATO DEGLI SCONTRI

Il corteo autorizzato delle tute bianche viene caricato in via Tolemaide: partono ore di guerriglia che avranno esiti drammatici. Laura Tartarini, avvocato, nel 2001 manifestava con i disobbedienti: "All’improvviso una nube di lacrimogeni, non si respirava. Poi ho visto gente che vomitava, verde in faccia, e arrivavano i primi feriti. Non avevamo avuto nessuna avvisaglia di questo scontro: pensavamo ci fermassero molto più in là, fin dove il corteo era consentito". "Abbiamo poi avuto conferma dell’utilizzo da parte delle forze dell’ordine di manganelli al contrario e sbarre di ferro, abbiamo visto le cariche con i blindati – ricorda – Da un punto di vista legale noi avvocati abbiamo fatto il possibile in questi anni. E’ la politica che deve ancora pronunciarsi seriamente su quello che è successo nel 2001".
 
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È la sera del 21 luglio 2001, a Genova. I giorni delle manifestazioni in occasione del G8 sono stati durissimi e quella sera centinaia di poliziotti assaltano l'istituto scolastico Diaz alla ricerca di black bloc. Trovano due bombe molotov, la dimostrazione della presenza dei violenti. Decine di ragazze e ragazzi vengono portati in Questura. Ma i magistrati, invece di convalidare gli arresti, li ascoltano e ricostruiscono quell'operazione di polizia: le violenze arbitrarie, la perquisizione e - soprattutto - la storia legata alle molotov, usate come prova regina per giustificare l'irruzione. E scoprono un'altra verità. Diaz è un podcast Gedi Visual, scritto e letto da Antonio Iovane - Supervisione editoriale di Anna Silvia Zippel - Musiche, sound design e montaggio: Gipo Gurrado - Indiehub studio.
 
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Finse accoltellamento alla Diaz, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo respinge il ricorso contro la condanna

Massimo Nucera, agente del Reparto Mobile raccontò di essere stato assalito. Ma quegli squarci sul giubbotto erano opera sua
17 Luglio 2021 1 minuti di lettura

Quello squarcio sul giubbotto avrebbe dovuto rappresentare la prova dell'aggressione, violenta e feroce, subita all'interno della scuola Diaz. Tale da giustificare una reazione ancora più brutale. Ma Massimo Nucera, agente scelto del Nucleo speciale del VII Reparto Mobile di Roma, quella coltellata alla giacca se l'era inferta da solo. E Maurizio Panzieri, allora Ispettore capo dello stesso Nucleo speciale, aveva firmato un verbale chiaramente fasullo, per avvalorarne la tesi. Entrambi erano stati condannati  a a 3 anni e 5 mesi di cui tre condonati. E avevano deciso di presentare ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Istanza respinta proprio in queste ore, a vent'anni dal massacro con cui si chiuse il G8 genovese, Stessa sorte anche per i ricorsi presentati da Angelo Cenni, uno dei sette capisquadra del VII Nucleo del Reparto Mobile di Roma e da due suoi colleghi, capisquadra anch'essi.

Nel ricorso presentato dal legale di Nucera e Panzieri si sottolineava che "l'esame condotto dalla Cassazione non è stato effettivo ed equo" e si accusa la Corte di non avere tenuto in considerazione la controversa perizia di Carlo Torre, Professore di Medicina Legale a Torino (lo stesso che si occupò della morte di Carlo Giuliani), che giudicò i tagli compatibili con l'ultima ricostruzione effettuata da Nucera davanti ai giudici.  Il difensore di Cenni sosteneva anche che l'intero processo fosse "basato su un materiale probatorio carente e lacunoso".


Per Nucera e Panzieri la  Corte europea dei Diritti dell'Uomo ha ritenuto che gli imputati abbiano "potuto presentare le sue ragioni in tribunale alle quali è stata data risposta con decisioni che non sembrano essere arbitrarie o manifestamente irragionevoli, e non ci sono prove che suggeriscano il fatto che il procedimento è stato ingiusto. Ne consegue che queste accuse sono manifestamente infondate" e quindi ha dichiarato il ricorso irricevibile".


Per il caposquadra Cenni e i suoi due colleghi, la Corte Cedu "ritiene che i fatti presentati non rivelino alcuna apparenza di violazione dei diritti e delle libertà enunciati nella Convenzione o nei suoi protocolli". Accuse "manifestamente infondate" e quindi la Corte "dichiara il ricorso irricevibile". Restano ancora pendenti, e già dichiarati ammissibili, i ricorsi di alcuni dirigenti di polizia condannati sempre per l'irruzione alla Diaz come l'ex capo dello Servizio Centrale Operativo, Francesco Gratteri e Filppo Ferri, ex capo della Squadra mobile di Firenze.

https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2021/g8-ritorno-a-genova-2001/?ref=RHTP-BG-I310375339-P4-S1

 

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COSA RESTA DI CARLO GIULIANI

https://www.memoriacondivisa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6847:carlo-giuliani-2001-odissea-nel-g8-di-genova&catid=35:notizie&Itemid=57

 

Scritto da Alberto Puppo   
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