Lo spettacolo del Termidoro della Procura di Milano ha in sé qualcosa di malinconico, drammatico, e insieme profetico. Dice molto di ciò che è stato e non potrà più essere. E di quanto appaia improvvisamente secolare quell’immagine del pool di Mani pulite che almeno tre generazioni di italiani conservano impressa nella retina e con cui hanno continuato ad associare un luogo a chi lo abita.

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Procura di Milano nel mirino del Csm, sotto accusa il sistema Greco

Il procuratore capo di Milano Francesco Greco 
Domani all'attenzione del Plenum un lungo documento che mette in discussione l'organizzazione che il procuratore Francesco Greco ha voluto dare all'ufficio. In particolare, si rivolge ai criteri con cui vengono affidati i fascicoli ai singoli sostituti.

Trentadue pagine di relazione, domani all'attenzione del Plenum del Csm, per mettere in discussione l'organizzazione degli ultimi anni della procura. Sull'asse Roma-Milano non c'è soltanto la questione legata ai verbali di Piero Amara - e dunque la loro diffusione - e la spaccatura interna all'ufficio giudiziario, ma c'è anche un lungo documento - firmato dalla settima commissione che, raccogliendo alcuni appunti mossi sia da sostituti procuratori sia dalla procura generale, solleva non poche questioni sull'organizzazione.

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Gran parte dei pubblici ministeri della Procura di Milano si ribellano al loro procuratore, Francesco Greco, aprendo una spaccatura difficilmente rimediabile

CAOS PROCURA DI MILANO/ “Dopo Greco un papa straniero, ma i guai restano”

56 pubblici ministeri su 64 della Procura di Milano firmano un documento che nei fatti accusa il procuratore di Milano Francesco Greco: più di metà dei giudici preliminari, una intera sezione penale, toghe giovani e meno giovani. Trentadue pagine di relazione all’attenzione del Plenum del Csm per mettere in discussione l’organizzazione della più importante procura d’Italia, quella di Milano. Ma una frase in mezzo alle altre fa capire come i pm siano insorti anche in difesa di Paolo Storari, il pm che consegnò i verbali del “pentito” Pietro AmaraPiercamillo Davigo. Secondo alcuni, a scatenare la protesta è stata la decisione del procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi di chiedere al Csm la testa di Storari: via da Milano e mai più pubblico ministero. I firmatari sostengono che “la loro serenità non è turbata dalla presenza del collega”, l’opposto di quello che dicono il capo della Procura Francesco Greco e il pg della Cassazione. “La caduta degli dei”: così definisce Frank Ciminigiornalista già al ManifestoMattinoAgcom, Tmnews e attualmente autore del blog giustiziami.it una situazione senza precedenti che vede la Procura spaccata in due proprio quando, a novembre, Greco andrà in pensione. “Si chiude un’epoca storica” dice ancora Cimini.

La Procura di Milano è spaccata, come si è arrivati a questo punto?

Sono venuti al pettine dei nodi collegati una situazione che c’è nella magistratura. 56 pm su 64 si ribellano al procuratore. Da quello che si capisce è anche per il modo in cui Greco aveva organizzato l’ufficio, dando la priorità agli aspetti economici e finanziari che sono la sua materia preferita e fregandosene del resto, e creando una sorta di cerchio magico attorno a lui.— — — —


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di Fabrizio de Andè

Banchieri, pizzicagnoli, notai,
coi ventri obesi e le mani sudate
coi cuori a forma di salvadanai
noi che invochiam pietà fummo traviate.

Giudici eletti, uomini di legge
noi che danziam nei vostri sogni ancora
siamo l'umano desolato gregge
di chi morì con il nodo alla gola.

Quanti innocenti all'orrenda agonia
votaste decidendone la sorte
e quanto giusta pensate che sia

una sentenza che decreta morte?

Uomini cui pietà non convien sempre
male accettando il destino comune,
andate, nelle sere di novembre,
a spiar delle stelle al fioco lume,
la morte e il vento, in mezzo ai camposanti,
muover le tombe e metterle vicine
come fossero tessere giganti
di un domino che non avrà mai fine.

Uomini, poiché all'ultimo minuto
non vi assalga il rimorso ormai tardivo
per non aver pietà giammai avuto.