L'italiano è infido, bugiardo, vile, traditore
Giovedì 06 Gennaio 2022 09:31

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E’ iniziata la partita a scacchi per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, una guerra tra i partiti, simulacri di ciò che furono all’indomani delle prime elezioni libere, del ritorno alla democrazia, della ricostruzione del Paese, al costo di grandissimi sacrifici, riuscimmo a risalire la china e festeggiare il Natale con il panettone e la bottiglia di Asti spunte Gangia. Nelle sale cinematografiche davano Rocco e i suoi fratelli, di Luchino Visconte.

Anni che dettero la dignità a tutti, tranne agli ex fascisti che tramavano per abbattere la Repubblica appena nata. La Democrazia Cristiana la faceva da leone appoggiata dalla chiesa e dai Poteri Forti. Ma allora avevamo i giornali, l’Espresso e Mensili come Panorama affiliato all’americana Life. Dall’ Espressero nacque il Quotidiano La Repubblica, con i giornalisti in gran parte provenienti dal giornale il Mondo, di Panunzio, fu un’ idea del mitico Eugenio Scalfari e di Giorgio Bocca, Comandante Partigiano nel cuneese, che non smise mai di esserlo. Una grande sorpresa fin dal primo numero. Come ha narrato l’Italia e gli italiani Scalfari, fino ad oggi, non l’ha fatto nessuno. Atei credenti,capaci di imbrogliare perfino il

Padreterno. Mani pulite, con le dieci domande di Giuseppe Davanzo, a Silvio Berlusconi e il resistere, resistere, resistere di Francesco Saverio Borrelli, nonostante lo Sceriffo Di Pietro, fallì, Ilda Boccassini con la “ Stanza Numero Trenta “, cronache di una vita, ci disvela e ci fa conoscere dal di dentro La Magistratura italiana e il Consiglio Superiore della Magistratura, nesuno l'ha smentita. La caduta delle certezze è stata verticale, una pugnalata al cuore ad uno dei pilastri della democrazia, il resto del lavoro lo sta facendo in questi anni il Covid 19, mostrandoci la Sanità pubblica gestita dai Governatori delle Regioni, politicamente a seconda degli interessi in gioco. La Scuola e l’Università, restate in dietro non forma più da anni i giovani a trovare lavoro, programmi obsoleti, fuori della realtà.

Silvio Berlusconi, vivo e vegeto continua a dare le carte, con un gioco di specchi, riuscì a bruciare la crostata, nel forno di Massimo D’Alema, uno dei massimi esperti di politica. Noi siamo uno specchio amorevolmente chiamato Kaimano. Fu amore a prima vista, se era diventato ricco, potevamo anche noi semplici cittadini. Cambiano i Presidenti della Repubblica, ma la musica è sempre la stessa, gli spartiti sono quelli scritti da Cencelli. Il salvatore della Patria Mario Draghi, inchiodato alla poltrona da Confindustria e i giornali di regime, dovrà governare un Paese stracolmo di debiti e senza idee, che non conosce la rotta da seguire, come il Concordia... Il rito deve continuare, sempre lo stesso, a differenza di quello del Vaticano, che è stato radicalmente cambiato da Papa Francesco, rivoluzionario al punto da abolire l’infallibilità, dal porsi come povero tra i poveri, un San Francesco del nuovo secolo, che ha conosciuto da vicino la vera povertà, che è intriso di quelle sofferenze, che nessuno più di lui può rivendicare. Papa Francesco è la nostra speranza il resto è fuffa e puzza di vecchio. Onoreficenze, medaglie a tutti, buoni e cattivi senza distinzione. Chi può cambia canale, vede un film, molti ispirati dalla realtà che stiamo vivendo.

ECO

L'italiano è infido, bugiardo, vile, traditore, si trova più a suo agio col pugnale che con la spada, meglio col veleno che col farmaco, viscido nella trattativa, coerente solo nel cambiar bandiera a ogni vento.”
#UmbertoEco

 

Avrebbe compiuto oggi 90 anni Umberto Eco, Maestro a cui la storia dell’Alma Mater è indissolubilmente legata. In questa immagine del 2015 riceve il Sigillum Magnum d’oro di Ateneo, massima onorificenza accademica conferita dall’Università di Bologna.

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Umberto Eco, a master whose life is inextricably linked to the history of the University of Bologna, would have been 90 years old today. In this picture (2015), he receives the golden Sigillum Magnum, the most prestigious award of the University of Bologna. 

 

Scritto da Mario Arpaia   
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