IL MANIFESTO DI VENTOTENE
Venerdì 11 Novembre 2022 11:05

 

 Oggi si cercano e si incontrano, cominciando a tessere la trama del futuro, coloro che hanno scorto i motivi dell’attuale crisi della civiltà europea, e che perciò raccolgono l’eredità di tutti i movimenti di elevazione dell’umanità, naufragati per incomprensione del %ne da raggiungere o dei mezzi come raggiungerlo. La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà! Spinelli – Rossi

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MANIFESTO DI VENTORENE - IL SOGNO DIVENTATO REALTA' - PDF

Gentile Senatore Zanda, gli ideali non sono contrattabili, il dissolversi del Partito Democratico, ha inizio con la presa del potere di Matteo Renzi, in massa demmo il nostro appaggio, convinti che si trattasse di uno statista; così non fu, si trattò di un abbaglio, avevano parlato di lui come di una intelligenza superiore, l' avevano confusa con la furbizia che è una virtù servile. Fu creato un cerchio magico, la portavoce si autoproclamò, Debora Serracchiani, si incaricò di raccontarci tutti i giorni le meraviglie del governo. l'On. Fassina fu ridicolizzato, dicordate la battuta: Fassina chi? Senatore carissimo, con l'avanzare dell' età si diventa cinici, machiavellici,ma è il modo d'agire per perdere tutto. Immaginiamo quel poverino di Letta in mezzo ai leoni, le tigri, i giaguari, gli alligatori, che speranza può avere?

LA CRISI DIPLOMATICA CON LA FRANCIA

Dietro quel comunicato ufficiale, sostengono le stesse fonti, c'è un gesto poco diplomatico da parte di Roma. E si rivela una forzatura nel dialogo tra diplomazie. Quelle stesse diplomazie che, invece, avrebbero dovuto risolvere in modo graduale la crisi dei migranti con mosse concordate e ponderate.

GENTILISSIME/I,

uno scontro voluto, programmato, per dimostrare che il sovranismo in Italia è possibile, l'antieuropeismo è un tarlo che corrode le coscienze fino ad annullarle. Il patriottismo, il nazionalismo sono la spina d'orsale di una ideologia che ha nella forza, il convicimento di poter imporre il proprio, pensiero fino all'autarchia culturale.

L'Europa è stata ed è la nostra salvezza, i binari di un treno comune che porta tutti a destinazione. La politica è l'arte del possibile, non ci sono alternative, dobbiamo tutti insieme trovare le soluzioni ai tantissimi problemi che affliggono le società moderne. La guerra in Ucraina e la crisi energetica stanno mettendo a dura prova il bilancio Comunitario. L'America ha superato l'esame di metà mandato, automaticamente si è iniziato a pensa alla pace. L'inflazione si sta mangiando i nostri risparmi, solo la pace può mettere fine a questa ulteriore tassa. 

E' necessario trovare l'unità, deve nascere  il partito Laburista italiano, non ci sono scorciatoie, una formazione progressista e riformista, che per la prima volta si presenti agli elettori con un programma condiviso e fattibile. Le riforme sono la nostra salvezza, un sistema equo, che faccia pagare le tasse a tutti, senza la tassazione dei redditi non può esserci sviluppo e investimenti. Attaccare L'Europa sui migranti è demagogia, tutti sanno che devono prendere una quota; è interesse di tutti avere giovani braccia, donne fertili per far crescere le popolazioni, per aumentare il PIL, per pagare i futuri pensionati.Fare in modo che i giovani non lascino l'Italia, per cercare lavoro all'estero. Una politica di trattenimento mediante incentivi è possibile. Il reddito di cittadinanza per i poveri è indispensabile.

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Tutto si inceppa quando Meloni decide di investire politicamente sul caso della Ocean Viking, per raccogliere consenso. Il momento chiave è un breve colloquio che Macron ha con la premier italiana nelle ore precedenti all'incidente, a margine della Cop27 di Sharm El-Sheikh. Il presidente francese non comunica alla presidente del Consiglio di essere disponibile ad accogliere  la nave della Ong, ma assicura soltanto che

- in assenza di collaborazione da parte della Germania - Parigi garantirà la propria disponibilità a superare il problema, senza addentrarsi nelle modalità di azione. La nota di Palazzo Chigi, però, cambia lo scenario: ''Esprimiamo il nostro sentito apprezzamento per la decisione della Francia di condividere la responsabilità dell'emergenza migratoria - scriveva il governo italiano - fino ad oggi rimasta sulle spalle dell'Italia e di pochi altri stati del Mediterraneo, aprendo i porti alla nave Ocean Viking''. Una forzatura. Peggio: per Macron, un atto ostile capace di provocare la slavina che ha portato oggi alla decisione francese di uscire dal patto volontario di redistribuzione dei migranti. Scatenando una grave crisi diplomatica Italo-francese, che  rischia di diventare scontro aperto tra Italia e Bruxelles.

Il Manifesto di Ventotene «Per un'Europa libera e unita», redatto nel 1941 da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi mentre si trovavano al confino come opposi- tori del regime fascista, è ancora oggi un testo di straordinaria, pulsante attualità. La costruzione eu- ropea in questi difficili giorni si trova a un punto di svolta, è sotto assedio. Deve fronteggiare questioni epocali: la crisi economica, le migrazioni, la crimi- nalità organizzata, l'instabilità geopolitica ai nostri confini determinata da conflitti, terrorismo, povertà. Ed è minacciata ovunque da nazionalismi, populi- smi e sentimenti di disaffezione e sfiducia nei con- fronti di un progetto percepito come lontano dagli ideali iniziali ed incapace di garantire benessere e futuro dei cittadini.

Io sono convinto che dobbiamo ripartire dallo spi- rito e dalla visione dei grandi Padri fondatori del progetto europeo. Possiamo farlo riducendo la di- stanza che i nostri cittadini avvertono rispetto alle istituzioni europee, puntando all'efficienza e alla de- mocraticità dei processi decisionali e restituendo al disegno europeo una vera identità culturale condi- visa, un'anima europea comune che prevalga sugli egoismi nazionali nel nome di solidarietà, libertà,

eguaglianza, giustizia: valori così faticosamente emersi dalla barbarie, dalle guerre, dai totalitarismi, dalle persecuzioni.

Le nostre comuni radici ci vincolano a un comune destino. E io credo che il meraviglioso sogno del- l'Europa avrà pieno compimento quando capiremo che il nostro dovere, comune e collettivo, è, per ri- chiamare la norma forse più bella della Costituzione italiana del 1948, «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la li- bertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale»... dell'Unione Euro- pea.

Pietro Grasso

Scritto da Mario Arpaia   
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