41 BIS ED ERGASTOLO OSTATIVO
Mercoledì 11 Gennaio 2023 08:23

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AL MINISTRO  DELLA GIUSTIZIA, AL GARANTE DEI DETENUTI, ASSOCIAZIONE ANTIGONE.

Capo di Gabinetto dott. Alberto Rizzo, Magistrato Giovanni Tamburino

GENTILISSIME/I, Sig. Presidente della Repubblica, per una volta intervenga,la preghiamo, sia più garantista del Ministro Carlo Nordio, come Capo del CSM valuti le inconcruenze palesi che vogliono Alfredo COSPITO, all' ergastolo OSTATIVO. Non ci sarebbero, non ci sono, le condizioni per infliggere una pena spropositata. Siamo al cospetto di un Governo Garantista a parole e liberticida nel rappresentare la natura del governo da poco formatosi. E' un atto repressivo, una tendenza a far diventare il paese più carcerocentrico di quanto sia, pur non avendo le strutture idonee? Sig. Ministro lei è di Padova, di Mnte Belluna il Magistrato Tamburino, il primo ad indagare nella strage di Piazza della Loggia dove cadde un nostro congiunto di soli 25 anni. Il dott. Tamburino è stato al DAP, dove lo abbiamo conosciuto di persona ed apprezzato moltissimo, fu il primo ad indagare il neofascismo veneto.

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Vediamo l'effetto che fa, ricorda Iannacci, è  il metodo usato dal neogoverno garantista..., per farci  sentire  tranquilli, è solo l'inizio di una Via Crucis, chiediamo al Presidente della Repubblica, di tutelare gli italiani, prima che arrivi la Corte Costituzionale. Siamo anziani e deboli di cuore, vorremmo, speriamo di poter morire in pace, lasciare figli e nipoti al riparo da nostalgie irrisolte. Siamo pacifisti, siamo contro la guerra che, sta distruggendo l'Ucraina e l'economia europea. Manca la volontà di cercare la pace, il peso delle caro bollette è tutto sullae spalle  della povera gente, messa in Croce come  Cristo.

L'analsi del dott. Fiandaca è un faro acceso sul governo, le ombre sono tantissime, la cultura dell' intero gesecutivo  non promette nulla di buono.

ARTICOLO RIPRESO DA RISTRETTI ORIZZONTI - DUE PALAZZI PADOVA  

Il Manifesto, 3 novembre 2022

primi atti del governo illuminano il finto garantismo, repressivo e carcerocentrico. Tipologie di reato discrezionali, segni di derive securitarie, rinvio delle pene sostitutive, citazioni a sproposito di Falcone e Borsellino. Caro Nordio, che delusione.

Il caso di Alfredo Cospito: chi è l’anarchico detenuto al 41bis che rischia l’ergastolo ostativo

La storia di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al regime del 41bis per una strage in cui non è morto nessuno e che ora rischia anche l’ergastolo ostativo.

A cura di Annalisa Girardi

Il Garante dei detenuti è andato al carcere di Sassari per incontrare Alfredo Cospito, l'anarchico detenuto al 41bis e dal 19 ottobre in sciopero della fame. Con la sua protesta, Cospito ha riportato il caso al centro del dibattito pubblico: una discussione che riguarda la proporzionalità della pena, il regime di carcere duro e la possibilità che la sua condanna si trasformi in ergastolo ostativo, per cui non avrebbe più alcuna possibilità di accedere ai benefici penitenziari. Alfredo Cospito sta scontando una pena di vent'anni per un attentato che non ha causato né morti né feriti e dallo scorso aprile l'alta sicurezza a cui era sottoposto è stata trasformata in 41bis. La ragione? L'organizzazione anarchica a cui Cospito è affiliato è stata equiparata alla criminalità organizzata di stampo mafioso.

Chi è Alfredo Cospito

 

Classe 1967, Cospito è nato a Pescara, città che ha poi lasciato in favore di Torino, dove al momento dell'arresto viveva con la compagna Anna Beniamino. Anche lei si trova in carcere. Entrambi aderiscono alla Fai-Fri, Federazione anarchica informale – Fronte rivoluzionario internazionale.

Nel 2014 Cospito è stato condannato a 10 anni e 8 mesi di carcere per aver gambizzato Roberto Adinolfi, amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare. Quando si trovava già in carcere è arrivata una seconda accusa: quella di aver piazzato, nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2006, due pacchi bomba realizzati con pentole a pressione e un tubo di metallo riempito con 800 grammi di polvere pirica, davanti alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. L'esplosione non provocò alcun morto o ferito.

Il processo e la condanna a 20 anni

Il processo si è svolto a Torino. Per i giudici la Fai-Fri è un'associazione terroristica: Alfredo Cospito e Anna Beniamino vengono così condannati rispettivamente a 20 e 16 anni di carcere. I magistrati, emettendo la sentenza, hanno citato l'articolo 422 del codice penale, quello sulle stragi.

Chiunque, fuori dei casi preveduti dall'articolo 285, al fine di uccidere, compie atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità è punito, se dal fatto deriva la morte di più persone, con la morte. Se è cagionata la morte di una sola persona, si applica l'ergastolo. In ogni altro caso si applica la reclusione non inferiore a quindici anni.

Cospito, durante l'udienza aveva definito l'accusa "assurda", in quanto quella di "commesso una strage politica per due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno". Per i giudici, però, il fatto che non ci fosse stata alcuna vittima non era altro che una mera casualità. La mezz'ora trascorsa tra l'esplosione della prima e la seconda bomba, hanno detto i magistrati, "sarebbe stata più che sufficiente ad assicurare la presenza sul posto di personale incaricato dei primi rilievi".

Tamburino

La decisione della Cassazione e la qualifica del reato

Nel 2022, su richiesta della procura, la Corte di Cassazione ha deciso per una riqualificazione del reato secondo l'articolo 285 del codice penale che chiama in causa la "sicurezza dello Stato" ed è punito con l'ergastolo indipendentemente che l'attentato abbia provocato o meno vittime. Gli atti sono stati rinviati alla Corte d'Assise d'Appello di Torino, chiamata ad esprimersi, che a sua volta ha chiesto alla Corte Costituzionale un giudizio sulla compatibilità tra ergastolo ostativo e un attentato dimostrativo senza vittime.

Chiunque, allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, commette un fatto diretto a portare la devastazione, il saccheggio o la strage nel territorio dello Stato o in una parte di esso è punito con l'ergastolo.

Perché Cospito è sottoposto al regime di 41bis

Nel 2022, dopo sei anni di detenzione nel circuito ad alta sicurezza, il ministero della Giustizia ha deciso di sottoporre Cospito al regime di 41bis e trasferirlo dal carcere di Terni a quello di massima sicurezza di Sassari.

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Scritto da Mario Arpaia   
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