Germania dice ‘no’ ai carri armati Leopard a Kiev
Domenica 22 Gennaio 2023 09:36

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...NON POSSIAMO ASSUMERCI LA COLPA DELLA TERZA GUERRA MONDIALE...

E' L'ORA DELLA PACE, PRIMA DELLA DISTRUZIONE DELL' EUROPA

L'AMERICA E' LONTANA, NOI SIAMO NELLA GUERRA

GENTILISSIME/I,

la situazione Ukraina è sotto gli occhi di tutto il mondo, una grande nazione diventato un cumulo di macerie, irricostruibile, una economia distrutta l' incoscienza di affrontare la Russia, ben armata e diretta dallo Zar senza scrupoli e senz'anima, il capo KGB, che ha fatto uccidere a distanza gli oppositori con il polonio. Guardate le donne anziane, infilate in cunicoli per difendersi dai missili del peso di una tonnellata. I palazzi sbriciolati, scheletri che ci osservano,  tante morti innocenti incastrati tra il ferro e il cemento. Si può essere così biechi da non vedere i costi di una follia senza limiti. Parlano di una seconda guerra dei trent'anni. Quanto vale una vita dei combattenti, del capo della NATO, degli  americani,diventati la Polizia del Mondo. Guardate la foto della riunione della NATO, quanti interessi, mentre l'Europa viene disossata dai costi impossibili dell' energia. L' arma atomica, l'arma della disperazione, quella fatta pervenire ai Giappone, per vedere l'effeto che fa, è sempre a portata di mano, una scatoletta con un pulsante altro che Leopard. In una guerra si sa come si entra e non si sa come si esce. Rinsavite, l'oltranzismo americano deve essere fermato, i produttori di armi, lobby potentissima, sceriffi con la stella al petto e il cinturone con la magnum, premono, spingono l'Europa al suicidio. E' stato impedito a Papa Francesco di andare in Ukraina,cercare di portare la speranza di una pace equa,possibile, per il bene di tutti e per confermare la volontà dei popoli in guerra ad ottere invece delle armi cibo e medicine. Deve nascere un movimento forte di pacifisti, impegnati a convingere i belligeranti ad una tregua, una riflessione su cosa cedere per ottenere una pace duratura.

...WE CANNOT ASSUME THE GUILT FOR WORLD WAR THIRD...

IT'S TIME FOR PEACE, BEFORE THE DESTRUCTION OF EUROPE

AMERICA IS FAR, WE ARE AT WAR

DEAREST,

the situation in Ukraine is under the eyes of the whole world, a great nation that has become a pile of rubble, unrebuildable, an economy destroyed the recklessness of facing Russia, well armed and directed by the unscrupulous and soulless Tsar, the head of the KGB , who had opponents killed remotely with polonium. Look at the old women, stuffed into tunnels to defend themselves from missiles weighing a ton. The crumbled buildings, skeletons watching us, many innocent dead wedged between iron and concrete. One can be so blind as not to see the costs of boundless madness. They talk about a second Thirty Years War. How much is the life of the fighters, of the head of NATO, of the Americans who have become the Police of the World worth? Look at the photo of the NATO meeting, how much interest, while Europe is boned by the impossible costs of energy. The atomic weapon, the weapon of desperation, the one sent to Japan, to see the effect it has, is always at hand, a little box with a button other than Leopard. In a war you know how you get in and you don't know how you get out. Come to your senses, American extremistism must be stopped, the arms manufacturers, a very powerful lobby, sheriffs with the star on their chest and the belt with the magnum, are pressing, pushing Europe to suicide. Pope Francis was prevented from going to Ukraine, trying to bring the hope of a fair, possible peace, for the good of all and to confirm the will of the peoples at war to obtain food and medicine instead of weapons. A strong movement of pacifists must be born, committed to convincing the belligerents to a truce, a reflection on what to give in to obtain a lasting peace.

Perché la Germania dice ‘no’ ai carri armati Leopard a Kiev: il rischio di un allargamento della guerra

Carmine Di Niro

Il vertice tedesco di Ramstein, nella base aerea dove ieri si sono riuniti 53 Paesi alleati di Kiev nel conflitto in corso da 332 giorni contro la Russia, dopo l’invasione delle truppe di Mosca, è una delusione per Zelensky.

Il presidente ucraino ha dovuto fare i conti col ‘no’ dei padroni di casa alla fornitura dei Leopard 2, i carri armati di ultimi generazione prodotti dalla Germania che secondo Kiev ribalterebbero il corso del conflitto.

Ma sul ‘gioiello tecnologico’ che Berlino dovrebbe inviare per dare uno scossone alla guerra, in particolare in vista della probabile cruenta campagna di primavera tra le due parti, il governo tedesco non vuole rischiare.

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Il timore condiviso dal cancelliere Olaf Scholz e dal neo ministro della Difesa Boris Pistorius è quello di un allargamento del conflitto in caso di ulteriori forniture militare all’esercito di Kiev: la fornitura di Leopard 2 all’esercito ucraino, è il ‘non detto’ del vertice, aumenterebbero la capacità offensiva di Kiev scatenando così una forte reazione russa.

Il ‘no’ di Berlino blocca anche gli altri Paesi: i Leopard sono presenti in notevole quantità anche in altri eserciti europei, in ben 12 Paesi oltre la Germania, scrive oggi il Corriere della Sera. Ma senza l’ok della cancelleria tedesca, nessuno può muoversi in tal senso.

Scholz nel vertice di Ramstein ha ribadito ancora una volta la necessità di avere una “copertura politica” sulla decisione di inviare i carri armati a Kiev. Una mossa strategica: tutti gli alleati, è la linea di Berlino, devono fornire in contemporanea lo stesso tipo di armi, solo così arriverà il via libera tedesco.

Un messaggio rivolto in particolare a Washington, che dovrebbe in tal senso inviare sul fronte ucraino i suoi carri Abrams: ma anche Biden ha il freno a mano tirato, anche perché gli Abrams richiedono ben altri tipo di addestramento e manutenzione, dunque al momento è impossibile anche solo pensare di poterli inviare a Kiev.

 

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Oltre al titolare dell'Interno e il suo vice, nel crollo dell'elicottero contro l’asilo sono morte altre 12 persone. Che si tratti di incidente o di sabotaggio

Abbiamo parlato della possibile consegna dei Leopard” e “ci sono buone ragioni a favore e buone ragioni contro“, ha detto il neo ministro della Difesa tedesca Boris Pistorius nella base di Ramstein. “Ma non c’è un’opinione unitaria sulla questione: la sensazione che ci sia una coalizione compatta e la Germania sia un ostacolo è sbagliata“, ha sottolineato. Berlino ha comunque promesso di fornire altre armi e attrezzature per il valore di un miliardo di euro in primavera.

Il mancato accordo tra gli alleati ovviamente non è stato apprezzato da Kiev e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha mancato di sottolinearlo. Zelensky ha ringraziato gli alleati per le nuove armi ma ha sottolineato che “non ci sono alternative” all’invio dei tank e Varsavia giura che ci sono 15 Paesi disposti a rompere gli indugi e che “la costruzione della coalizione” sui Leopard “si concluderà con un successo“.  “Non abbiamo tempo. Il tempo è un fattore determinante. Dobbiamo agire in fretta. Abbiamo bisogno di panzer da difesa e da combattimento. Ogni arma conta“, ha spiegato in un videointervento col vertice tedesco.

riunione

Dall’altro lato infatti Zelensky sa che c’è un gruppo di Paesi, capitanati da Regno Unito, Polonia e dai tre Baltici, disposti invece a correre e a fornire a Kiev armi finora considerate tabù, tipo i carri armati e persino i caccia F-16. Proprio dalla Lettonia il ministro degli Esteri Edgars Rinkēvičs lancia un appello a Berlino, chiedendo, insieme ai colleghi di Lituania ed Estonia, di fornire “ora” all’Ucraina i carri armati Leopard. “Ciò è necessario per fermare l’aggressione russa, aiutare l’Ucraina e ripristinare rapidamente la pace in Europa. La Germania, in quanto prima potenza europea, ha una responsabilità speciale in questo senso“.

Scritto da Mario Arpaia   
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