Giorno della memoria della Shoah
Mercoledì 25 Gennaio 2023 08:44

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Giorno della memoria 2023: significato e riflessioni sul 27 gennaio

A cura di Edoardo Angione.

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Giorno della memoria: che cos'è e cos'è successo il 27 gennaio 1945.

Storia della giornata della memoria 2023, frasi ed eventi per ricordare le vittime della Shoah

Devi conoscere

Cosa imparerai

  • Perché il giorno della memoria è il 27 gennaio?
  • Cos'è successo il 27 gennaio 1945?
  • Perché il giorno della memoria è importante?
  • Come ricordare il giorno della memoria

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INDICE

Cosa

Giorno della memoria

Quando

Il 27 gennaio

Dove

In Italia a partire dal 2000 e in tutto il mondo dal 2005

Precedenti

Hitler e il nazismoMussolini e il fascismoLa seconda guerra mondialeShoah, l'olocausto degli ebreiCampi di concentramento

Protagonisti

Anna FrankHannah Arendt e Le origini del totalitarismoPrimo Levi

Frase celebre

«L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria». Primo Levi

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Giorno della memoria 2023

I cancelli del campo di concentramento di Auschwitz dopo la sua liberazione nel 1945 —Fonte: Getty-Images

Il 27 gennaio di ogni anno si celebra il Giorno della memoria

Il Giorno della memoria cade ogni anno il 27 gennaio. L'evento si celebra tutti gli anni in Italia e nel resto del mondo: ma cosa si intende per “memoria”? E cosa è importante ricordare? Cercheremo di chiarire il senso e la storia di una giornata commemorativa - istituita in Italia nel 2000 ed in tutto il mondo nel 2005 - che non va considerata solo un omaggio alle vittime del nazismo ma un’occasione di riflessione su una vicenda che ci riguarda tutti da vicino.           

Il 27 gennaio 1945 la 60esima armata dell'esercito sovietico abbatte i cancelli di Auschwitz

Il 27 gennaio 1945 è il giorno in cui, alla fine della seconda guerra mondiale - i cancelli di Auschwitzvengono abbattuti dalla 60esima armata dell’esercito sovietico. Il complesso di campi di concentramento che conosciamo come Auschwitz non era molto distante da Cracovia, in Polonia, e si trovava nei pressi di quelli che erano all’epoca i confini tra la Germania e la Polonia. Con l’avvicinarsi dell’Armata Rossa, già intorno alla metà di gennaio, le SS iniziarono ad evacuare il complesso: circa 60.000 prigionieri vennero fatti marciare prima dell’arrivo dei russi. Di questi prigionieri, si stima che tra 9000 e 15000 sarebbero morti durante il tragitto, in gran parte uccisi dalle SS perché non riuscivano a reggere i ritmi incessanti della marcia. Altri prigionieri, circa 9.000, erano stati lasciati nel complesso di campi di Auschwitz perché malati o esausti: le SS intendevano eliminarli ma non ebbero il tempo per farlo prima dell’arrivo dei sovietici.           

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27 gennaio 1945: fine della persecuzione del popolo ebraico

Le SS riuscirono invece ad eliminare qualcos’altro: quante più prove possibile dei crimini che avevano commesso, facendo esplodere diverse strutture, alcune delle quali contenevano i forni crematori industriali (dove venivano bruciati i cadaveri delle persone uccise ad Auschwitz), e i beni delle vittime dello sterminio. Quando la 60esima armata dell’esercito sovietico arrivò al campo principale di Auschwitz, intorno alle 3 di pomeriggio, e dopo una battaglia in cui persero la vita più di 200 sovietici, trovò davanti a se' uno scenario desolante: circa 9.000 prigionieri, i più deboli e ammalati, erano stati lasciati indietro, 600 di loro erano già morti. La stampa sovietica non accolse con troppo clamore la liberazione di Auschwitz, e tuttavia la giornata del 27 gennaio è andata ad assumere col tempo un significato simbolico: quello della fine della persecuzione del popolo ebraico.       

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Il giorno della memoria in Italia

Foto scattata durante la commemorazione del 70° anniversario della liberazione di Auschwitz —Fonte: Getty-Images

Con la legge 211, dal 2000, in Italia ogni 27 gennaio si commemora il "Giorno della memoria"

Dato il significato simbolico della data, il 20 luglio del 2000 in Italia è stata approvata una legge (la numero 211), composta da due semplici articoli. Questa legge istituisce ogni 27 gennaio il “Giorno della Memoria: una commemorazione pubblica non soltanto della shoah, ma anche delle leggi razziali approvate sotto il fascismo, di tutti gli italiani, ebrei e non, che sono stati uccisi, deportati ed imprigionati, e di tutti coloro che si sono opposti alla ‘soluzione finale’ voluta dai nazisti, spesso rischiando la vita.         

In occasione della giornata della memoria vengono organizzati cerimonie ed eventi

Questa legge prevede l’organizzazione di cerimonie, incontri ed eventi commemorativi e di riflessione, rivolti in particolare (ma non soltanto) alle scuole e ai più giovani. Lo scopo è quello di non dimenticare mai questo momento drammatico del nostro passato di italiani ed europei, affinché, come dice la stessa legge “simili eventi non possano mai più accadere”. Come queste parole indicano chiaramente, non si tratta affatto di una ‘celebrazione’, ma del dover ribadire quanto sia importante studiare ciò che è successo in passato.         

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La risoluzione ONU del 2005

Bambini nel campo di concentramento di Auschwitz — Fonte: Getty-Images

L'ONU nel 2005 proclama il 27 gennaio Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell'Olocausto

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunitasi il 1° novembre 2005, ha proclamato ufficialmente, in occasione dei 60 anni dalla liberazione dei campi di concentramento, il 27 gennaio Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto. In questo l’Italia ha anticipato di 5 anni la risoluzione dell’ONU, insieme a numerosi altri paesi che avevano istituito giornate commemorative nazionali per il 27 gennaio, come la Germania (1996) o il Regno Unito dal (2001). 

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Il 27 gennaio di ogni anno tutti gli stati membri dell'ONU hanno il dovere di dare "lezioni dell'olocausto" alle generazioni future

Secondo il testo dell’Assemblea Generale del 2005, ogni anno, il 27 gennaiotutti gli stati membri delle Nazioni Unite hanno il dovere di inculcare nelle generazioni future le “lezioni dell’Olocausto”. A questo scopo è stata istituita una task force internazionale per l’educazione, la ricerca ed il ricordo. Questa risoluzione rifiuta inoltre in modo chiaro qualsiasi tentativo di negazione dell’Olocausto come evento storico, sia totale che parziale, chiedendo parallelamente che i luoghi che un tempo ospitavano campi di concentramentodi lavoro e di sterminio vengano conservati. In questa giornata, inoltre, l’intolleranza, l’odio e l’aggressività verso persone e comunità motivate da differenze religiose ed etniche sono condannate senza riserva. 

 

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La professoressa Teresa Natale, fondatrice della nostra associazione durante la visita al Campo di sterminio nazista,con gli alunni del Liceo Marconi di Foggia, studiosa di Simone Weil e la banalità del male. L'associazione la ricorda con immutato affetto.

 

 

  

Scritto da Mario Arpaia   
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