Toponimo all'antifascista Giovanni Bassanesi
Domenica 12 Febbraio 2023 18:41

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bassanesi

GENTILISSIME/I,
 
Un toponimo per Giovanni Bassanesi, non costa nulla, proviamo a farci sentire, proviamo a ricevere la solidarietà dell' ANPI, alla sensibilità di parte dei suoi iscritti, istituzioni che sono nate, Onlus e che operano al fine di conservare la memoria. Milano era una città sensibilissima, da giovani, quando la visitavamo, in piazza Duomo, capannelli di operai, impiegati, giovani, pensionati discutevano di politica sociale, orientatata verso i più deboli, gli immigrati dal Sud. Da anni è governata da leghisti e destre estreme. La cultura che non ammette la memoria del 25 aprile, nonostante il padre della Moratti, fosse un Partigiano. Son anni che ci rivolgiamo al Comune di Milano, nessuna risposta,abbiamo inviato la documentazione a mezzo PEC. 
 
Ringraziamo per la pazienza e inviamo cordiali saluti.
Mario Arpaia 

Nato ad Aosta il 27 marzo del 1905. Conseguì il diploma di maestro elementare. Libero pensatore e di idee democratiche, emigrò a Parigi nel 1927, ove aderì alla Lega italiana dei diritti dell'uomo (LIDU), diventandone il presidente, e si avvicinò al movimento di Giustizia e Libertà. Con Alberto Tarchiani e Carlo Rosselli, capi di GL, e l'aiuto di alcuni socialisti ticinesi progettò un volo su Milano. Imparò a volare, prese il brevetto di pilota e l'11 luglio del 1930 partì  con Gioacchino Dolci dal campo di atterraggio provvisorio approntato per l'occasione a Lodrino con un piccolo aereo Farman acquistato da Carlo Rosselli e si dirisse su Milano dove lanciò sulla città 150.000 volantini antifascisti con l'invito a "Insorgere" e a "Risorgere". Avevano tutti   l'intestazione "Giustizia e Libertà", ricordavano le Cinque Giornate di Milano del 1848 e iniziavano con l'appello "Italiani milanesi non fumate". Seguiva un incitamento di tipo risorgimentale.

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"I milanesi del '48 hanno iniziato la campagna contro l'Austria astenendosi dal fumo". "La parola d'ordine sia: Chi fuma é fascista"; "Viva la libertà". "Via i ladri". "Un pensiero libero nell'Italia libera!".  Rientrato in Ticino, ripartì per la Francia, ma il velivolo precipitò urtando il massiccio del Gottardo e lui riuscì a salvarsi miracolosamente. Il Consiglio federale svizzero decise di perseguirlo per violazione del decreto federale sulla circolazione aerea. Il processo si svolse a Lugano (17-19 novembre 1930), davanti alla Corte penale federale: B. fu condannato a quattro mesi di carcere, gli altri imputati - Tarchiani e Rosselli - vennero assolti. Il 28 novembre 1930 il Consiglio federale svizzero decise di espellere dal Paese i tre; una mozione presentata al Consiglio nazionale dal socialista Robert Grimm con cui si chiedeva il ritiro dell'espulsione venne respinta. Lasciata la Svizzera, B. tentò invano di organizzare altri voli sull'Italia. Rientrato in patria nel 1939, venne condannato al confino. Morì il 19 dicembre del 1947 a Montelupo Fiorentino.

pallanimred.gif (323 byte) Clandestini nel cielo.Il giorno in cui Bassanesi volò su Milano

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Scritto da Mario Arpaia   
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