Al Presidente Comm. Affari Costituzionale del Sen. Sen. Vizzini
Lunedì 25 Ottobre 2010 06:59

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Gentile onorevole Sabina Rossa, sono Gino Sperandio, deputato nella scorsa legislatura e primo firmatario della prima proposta di legge sulla istituzione della legge sulla istituzione della giornata della memoria delle vittime dei disastri industriali. Ho letto sulla stampa locale che ieri è stato approvato dalla Camera il testo della sua proposta di legge in materia analoga. Poichè sin dal titolo del testo approvato alla Camera appare sensibilmente diverso da quello che avevo depositato la scorsa legislatura di illustrarle le ragioni in quanto accomuna le vittime dei disastri industriali mi permetto di illustrarle le ragioni che allora, in accordo con l'associazione che aveva raccolto più di diecimila firme nella Provincia di Belluno per la istituzione della giornata della memoria, ci avevano spinto a non accettare tale accostamento. Lei certamente saprà che il pericolo del disastro e la successiva denuncia delle gravissime responsabilità del sistema industriale e dei potentati della grande industria furono il centro della iniziativa politica del PCI, della sinistra e dell'Unità negli anni 50 e 60. Ciò portò a Belluno ad una memoria separata dei fatti, per cui una parte sostenuta dai poteri forti voleva assimilare la strage del Vajont ad una calamità naturale, altri invece e testardamente denunciarono le gravissime compromissioni tra potere economico e politico che resero possibile una strage che nulla a che fare con la natura. Le sarà noto come in questa campagna le forze moderate misero in campo tutta la loro potenza di fuoco, la DC fece affiggere migliaia di manifesti in tutto il Veneto titolato "Sciacalli!" in cui accusava i social comunisti di speculare sui morti proprio perchè volevano verità, il processo penale fu trasferito per "legittima suspicione" all'Aquila e il coraggioso Giudice inquirente dovette affidarsi ad un consulente straniero per provare la responsabilità della SADE in uqello che era successo, la grande stampa di informazione gettò in campo il più noto scrittore bellunese e migliore firma derl Corriere delle Alpi che con un tristemente noto editoriale titolato "Natura crudele" assimilò la strage ad una tragedia greca in cui il fato e la natura si erano rivolti contro l'uomo. Solo la splendida orazione civile dell'attore Marco Paolini ha svelato l'inganno e a 35 anni dai fatti ha reso evidente come quella fosse una vera e propria strage umana. Oggi, a pochi giorni dall'inizio del processo Thissen in cui coraggiosamente il PM Guariniello, giustamente chiede la condanna dell'amministratore Thyssen per omicidio volontario, assumendo il principio che la conoscenza e l'accettazione di un pericolo che si può evitare può integrare l'ipotesi di dolo, la scelta di accumunare disastri industriali e naturali appare sbagliata e deviante. Allora, quando presentammo quel testo, respingemmo consapevolmente le istanze che ci chiedevano di accumunare tali fatti, roprio raccogliendo le istanze che civenivano dal comitato promotore perchè era loro esplicità volontà, così come dei comitati di Stava e di Seveso, non accettare una equiparazionetra disastri industriali e eventi naturali. Mi rendo conto che oggi, dopo aver ottenuto prima la calendarizzazione e poi l'approvazione del testo alla Camera sia difficile e gravoso ottenere una modifica, che è sostanziale, del testo, come il fatto che le modifiche al Senato allungherebbero l'iter di approvazione della legge, ma lei si renderà sicuramente conto della valenza politica dell'atto cheandrete ad approvare e della necessità di tener conto delle osservazioni che sicuramente vi sono venute da parte del comitato promotore della Legge. Ringraziando per la sua cortese attenzione, porgo i miei migliori saluti. Gino Sperandio

 

 

Il Presidente Micaela Coletti mi ha chiesto di girarvele per opportuna vostra conoscenza.

Buona giornata gino mazzorana

 


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On.li Senatori, vi invio questa mail che ho mandato all'On.le Vizzini per far sì che la legge sulla Giornata Nazionale in memoria delle vittime di dei disastri ambientali ed industriali causati dall'incuria dell'uomo il 9 ottobre, data che ricorda la tragedia del Vajont dove perirono più di 2000 vittime innocenti.

Mi rivolgo a tutti Voi perchè facciate in modo che l'iter per l'approvazione di detta legge venga velocizzata in modo che non dobbiamo aspettare ancora, dopo aver aspettato per 47 anni.

Sicura del Vostro interessamento, sapendo e potendo contare sulla Vostra sensibilità, colgo l'occasione per porgere a tutti Voi cordiali saluti.

Micaela Coletti, Presidente Comitato Sopravvissuti del Vajont. 339 8195144

----- Original Message -----

Sent: Tuesday, October 12, 2010 6:08 PM

Subject: Fw: 9 ottobre giornata nazionale in memoria...

 

 

 

Al Presidente Onorevole Carlo Vizzini

Presidente 1° Commissione Permanente ( Affari Costituzionali )

Senato della Repubblica

 

 

Onorevole Presidente,

chi le scrive è Micaela Coletti, Presidente del Comitato per i Sopravvissuti del Vajont e sopravvissuta alla tragedia dove perirono più di 2000 vittime innocenti.

Allora avevo 12anni, mi hanno trovato a più di 350 metri dallamia casa , ero totalmente coperta dalle macerie e avevo fuori solo un piede ed una mano,ho perso mio padre che aveva 43 anni, ha passato sei anni in campo di concentramento in Germania  ed ha avuto post mortem nel 1999 su mia personale richiesta"..Concessione Croce al Merito di Guerra in riconoscimento dei sacrifici sostenuti nell'adempimento del dovere di guerra.." e ha ricevuto "...essendo stato deportato nei lager e avendo rifiutato la liberazione per non servire l'invasore tedesco e la repubblica sociale durante la resistenza..il distintivo d'onore per i patrioti Volontari della Libertà ..."; ho perso mia madre che aveva appena compiuto i suoi primi e ultimi 40 anni; mia sorella di 14 anni; mia nonna paterna di 67, ragazza madre , maestra elementare,  è stato ritrovato e riconosciuto soltanto mio padre perchè aveva addosso i documenti.

Avendo avuto l'onore di conoscere le Onorevoli Sabina Rossa e Simonetta Rubinato ed avendo proposto a loro, in collaborazione con l'Associazione Memoria Condivisa , Presidente Mario Arpaia, il desiderio di un riconoscimento nazionale per le vittime procurate dall'incuria dell'uomo, hanno lavorato con molto amore verso tutte le vittime per la realizzazione di questo progetto ed è stato deciso il 9 ottobre per ricordare all'Italia intera e soprattutto a coloro che non conoscono la tragedia cosa rappresenta quella data.

Sappiamo che l'iter di questo riconoscimento è lungo anche se è stato velocizzato soprattutto per il tempo che già è passato, 47 anni !

Chiediamo a Lei, noi tutti assieme, la possibilità di dare finalmente dignità a tutti coloro che sono morti per dare benessere all'Italia intera, un significato importante e nel  perduri nel tempo a queste morti facendo in modo che venga approvato al Senato quanto prima.

Potremo finalmente sentirci tutelati dallo Stato che ci permetterà, finalmente, di poter guardare ai prossimi anni con animo più sereno contando sulla possibilità che questa tragedia non venga mai dimenticata.

Sinceramente e con cordialità La salutiamo.

Micaela Coletti, Presidente Comitato Sopravvissuti del Vajont

Gino Mazzorana, Vicepresidente Comitato Sopravvissuti del Vajont


Scritto da Mario Arpaia   
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