L'importanza di ricordare
Lunedì 20 Giugno 2011 16:12

Condivido profondamente l' importanza di una data di Commemorazione di queste Vite, troppo spesso sacrificate ad apparente incuria e superficialità, a mancanza di saggezza e rispetto del territorio e degli equilibri ambientali, ma, temo, più crudamente barattate con inconfessabili interessi economici e politici e scellerata indifferenza alla indispensabile mediazione tra vantaggio dell' imprenditoria e potenza delle leggi fisiche, idrografiche e naturali. Regaliamo alle generazioni future , insieme all' intraprendenza dell' ingegno e della tecnica, l' umiltà di dover rispettare le regole di una CASA dove siamo OSPITI, e non PADRONI : la nostra TERRA.

D.Frullini

Caro Mario, bella e significativa la lettera inviatati! Bravo, vedi che soddisfazioni hai!

Riporto una frase di Gandhi che ho appena letto: "Prima ti ignorano. Poi ti deridono. Poi ti attaccano. Poi vinci".

Un abbraccio

Ennio Di Francesco Ass. Alessandrini

Carissimo Mario,

quando ho letto questa lettera mi sono commossa nel ricordo di tante altre persone, vittime innocenti, e per le parole che ti sono state rivolte.

Grazie per quello che fai e per il tuo impegno. Penso che le tante persone animate come te dall'Amore per la memoria

sono un patrimonio ed ub esempio per me e per tutti gli Italiani.

Con affetto e con un un forte abbraccio ai tuoi cari.

Michela

A nome della Fondazione Stava 1985 onlus estendo le congratulazioni e l'apprezzamento per il raggiunto obiettivo dell'istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall' incuria dell' uomo con l'approvazione all'unanimità del Senato a legge dello Stato. Un ulteriore passo volto alla coltivazione della memoria ed uno stimolo all'impegno di informazione e formazione su tematiche di tutela del territorio e di presa di coscienza delle responsabilità individuali.

Noto che si è scelto di citare Stava nella newsletter riportandone anche una fotografia. Chiedo la cortesia di inserire, nella lista dei siti web, anche il sito della Fondazione www.stava1985.it per chi volesse approfondire le tematiche legate a Stava.

Cordiali saluti

Michele Longo

Coordinatore Progetti

Fondazione Stava 1985 onlus

Egregio Signor Arpaia

per il disastro della Val di Stava e l'uccisione il 19 luglio 1985 di 268 uomini, donne e bambini sono stati condannati con sentenza passata in giudicato 10 imputati giudicati colpevoli dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Il disastro della Val di Stava è dunque un disastro industriale e ambientale causato dalla colpa dell'uomo. Ma vi è stata colpa solo da parte di quei 10 imputati.

Vi è infatti responsabilità penale colposa, allorché concorrono almeno tre elementi: la condotta, il nesso di causalità tra la condotta e l'evento, la colpa. La condotta può essere attiva o omissiva; si ha nesso di causalità se la condotta è fattore necessario per il verificarsi dell'evento; vi è colpa quando il fatto non voluto è stato determinato da imperizia, negligenza o imprudenza, oltre che da inosservanza di regolamenti e norme specifiche.

Come sottolineato nelle sentenze del procedimento penale per la catastrofe di Stava, al di là delle azioni ed omissioni penalmente rilevanti, concorsero al disastro una serie di comportamenti che vanno oltre la sfera giuridica e si caratterizzano per incuria, imperizia, negligenza e imprudenza e per aver anteposto alla sicurezza dei terzi la redditività economica degli impianti.

Vi fu quindi colpa (penalmente rilevante), ma vi fu anche incuria (non penalmente rilevante).

E dunque sinceramente non comprendo e non condivido la polemica attorno alla parola "incuria".

L'incuria comprende anche la colpa, quando sia penalmente rilevante.

Non è un caso se la frase riportata in calce al lungo elenco con i nomi delle Vittime di Stava racchiusi nella lapide in cristallo che fu benedetta a Stava il 17 luglio 1988 da Papa Giovanni Paolo II così recita:

"La loro perenne memoria sia di monito

perché la superficialità, la noncuranza, l'approssimazione, l'incuria, l'interesse

non debbano più prevalere sulla cura per l'uomo,

la sacralità della vita umana, la coscienza delle personali responsabilità".

La ringrazio a nome dei famigliari delle vittime della Val di Stava per l'impegno profuso per ottenere l'istituzione con legge della Giornata nazionale in memoria della vittime dei disastri ambientali e industriali. Si tratta a nostro giudizio di un provvedimento di grande valore civile e morale che, approvato all'unanimità, fa onore al nostro Parlamento.

Condivido la decisione di scegliere per questa giornata della Memoria la data del 9 ottobre, anniversario del disastro del Vajont, anche se ritengo che sarebbe stata appropriata anche la data del 1° dicembre, anniversario del disastro del Gleno (356 morti accertati il 1° dicembre 1923 a seguito del crollo della diga del bacino idroelettrico del Gleno in Val di Scalve in provincia di Bergamo) che fu il primo, anche se non il più grave, disastro industriale dell'Italia moderna.

Non sarà un problema per noi se la parola "incuria" verrà tolta dal testo della legge. Avremmo allora una "Giornata Nazionale in memoria della Vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall'uomo".

Più difficile sarebbe invece accettare una "Giornata Nazionale in memoria della Vittime dei disastri ambientali e industriali causati dalla colpa dell'uomo", perché in questo caso non verrebbero ricordate le vittime dei tanti disastri ambientali e industriali avvenuti per incuria, imperizia, negligenza e imprudenza, ad iniziare dal disastro di Molare (da 110 a 115 morti stimati il 13 agosto 1935 a seguito del crollo della diga del bacino idroelettrico di Molare in Valle Orba in provincia di Alessandria) per il quale non fu dimostrata la colpa.

Per parte nostra auspichiamo che la Giornata nazionale in memoria della vittime dei disastri ambientali e industriali, oltre che momento di memoria, diventi anche momento di riflessione e di impegno concreto per evitare il ripetersi di simili disastri, prevedibili ed evitabili.

Graziano Lucchi

presidente

Associazione sinistrati Val di Stava

Fondazione Stava 1985 Onlus

Scritto da Mario Arpaia   
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