Il diritto a non essere più confortati
Lunedì 21 Aprile 2014 09:24


Pubblicato da admin il 3 dicembre 2013
Il diritto a non essere più confortati, Giuseppe Armenise, autore del suo primo romanzo - Pane e amianto - ricorre ,per
spiegarlo, a Pablo Neruda :
“ Vivi nella mia assenza
come in una casa
E’ una casa sì grande l’assenza
che entrerai dentro i muri
e appenderai i quadri nell’aria”
Il personaggio di Francesca, figlia di una vittima dell’amianto “ ne aveva abbastanza di conforto. Voleva che le fosse
riconosciuto il diritto a non essere più confortata. E voleva che questo diritto le fosse riconosciuto subito. Se la poesia
ha un senso, il senso è quello di dilavare via i grumi del rancore. Spesso non è l’assenza che sentiamo, ma
l’abbandono. E ne diamo colpa a chi se ne andato. Il papà di Francesca se n’era andato una mattina senza preavviso,
con la stessa fatalità con la quale aveva affrontato ogni santo giorno a piedi la strada che separava la casa degli affetti
dal lavoro delle certezze. Lungo la via aveva incontrato più volte, beffarda, senza che questa mai facesse le
presentazioni, la trasfigurazione di una lusinga. Forte, seducente, infida lusinga. Lungo la strada, durante il lungo
trascorrere della città che rotolava attraverso i binari della ferrovia dal quartiere Japigia a Madonnella, si era venuto
formando lo spazio mentale dove albergavano insieme la sapienza del carnefice e l’intensità di slanci emotivi della
vittima.”
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Scritto da Vittime Amianto Bari   
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