Il libro di Emanuele Trevi, tra diario e romanzo, descrive il mondo di "Petrolio"
Lunedì 27 Febbraio 2012 07:18 |
Il libro di Emanuele Trevi, tra diario e romanzo, descrive il mondo di "Petrolio" Esiste un modo emozionante, e non solo intelligente, di esplorare un autore: una maniera organica e mimetica, "sporcata" dalla vita. Questa modalità determina l´effetto della lettura di Qualcosa di scritto, il nuovo libro di Emanuele Trevi (pagg. 248, euro 16, 80, esce il primo marzo per Ponte alle Grazie), che tocca il lettore in corde perturbanti, catturandolo in un contatto dall´interno con l´opera da affrontare, sondata con un´intimità quasi scabrosamente passionale. Attitudine distante mille miglia dagli sfoggi sapienziali dell´analisi letteraria corrente. L´opera è Petrolio e l´autore è Pier Paolo Pasolini, inesauribile enigma della coscienza politico-culturale ed etico-sociale italiana. Risolvendosi a fronteggiarlo attraverso quell´ultimo lavoro incompiuto, Trevi agisce "di sponda", portandoci inizialmente a credere che sta esponendo un tracciato autobiografico, cioè la sua storia di giovane scrittore risucchiato, durante i primi anni Novanta, nelle spire del Fondo Pasolini affidato a Laura Betti. È lei, la ferocissima Laura, che sembra dominare da protagonista una narrazione di cui in realtà (ci accorgeremo presto) il vero cuore è PPP:
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Scritto da Mario Arpaia
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