La meta-scrittura dell'ultimo Pasolini: «tra crisi cosmica» e bio - potere.
Martedì 13 Marzo 2012 09:03

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La copertina del libro

 l'aspirazione a movimenti leggeri, straniati, mozartiani: metafora dell'illusione, angosciosamente livida e prometeica, di trasformare la morte in vita artificiale, da Orgia a Porcile a Salò a Petrolio».

LO SCRITTORE - Ordinario di Letteratura italiana nell'Università di Bari ed è direttore del centro Interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani, Pasquale Voza.

 

La meta-scrittura dell'ultimo Pasolini: «tra crisi cosmica» e bio - potere. Una riflessione sull'universo pasoliniano nell'incontro con Pasquale Voza al Teatro Paisiello. «Pasolini dichiarava che con l'accamparsi assoluto e totalitario dell'universo moderno del presente erano andati scomparendo, oltre alla sacralità del passato, anche il corpo (l'ultimo luogo in cui abitava la realtà)» con queste parole parte la riflessione sull'universo pasoliniano di Pasquale Voza nel suo ultimo libro La meta–scrittura dell'ultimo Pasolini: tra «crisi cosmica» e bio –potere (Liguori editore) che sarà presentato venerdì 10 febbraio, alle ore 18, presso Teatro Paisiello (ingresso libero).

IL LIBRO - Partendo dalla crisi del sacro, dalla scissione tra politica e vita e tra corpo e potere che, come pochi Pasolini riuscì a scorgere nell'avvento della modernità, questo libro affronta il tema della tensione meta – scritturale dello scrittore e poeta friulano. Se, dunque per Pasolini, incolmabile diviene ad un certo punto l'abisso tra «politica e la vita» il corpo (ogni corpo) non può che divenire «una cosa privata su cui è bene sorvolare, tacere». Tale amara constatazione porta Pasolini verso una spasmxodica tensione meta-scritturale, ossia verso la pratica di una scrittura che «urla» l'impossibilità della scrittura. Dice ancora Voza nella nota introduttiva al libro «nel momento in cui l'esito colonizzatore del nuovo Potere consumistico sembrava consistere ormai, biopoliticamente, nella «presa della morte sulla vita», e sembrava dare luogo ad una neo-borghesia come forma razziale dell'umanità intera, egli allora metteva in scena

a è componente del comitato scientifico della rivista internazionale Studi pasoliniani e della rivista Historia Magistra. Oltre all'opera di Pasolini, i suoi interessi e i suoi studi lo hanno portato a scrivere saggi e volumi di teoria e critica letteraria nell'età romantico- risorgimentale, della narrativa di Tozzi, della produzione letteraria di Moravia, della letteratura meridionalista, delle culture del sessantotto. A discutere con l'autore Fabio Tolledi (regista e direttore artistico di Astràgali). Alla discussione seguirà la lettura di alcuni testi della produzione letteraria e teatrale di Pasolini, a cura di Astràgali Teatro. L'appuntamento è realizzato da Astràgali Teatro, all'interno del progetto «Teatri Abitati: una rete del contemporaneo».

Scritto da prof. Pasquale Voza   
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