Pasolini e il disastro dei nostri giorni
Mercoledì 21 Ottobre 2015 10:55

Pasolini ha scritto che nel mondo attuale vivono e vagano “giovani infelici” non più fascisti, non più comunisti, immersi come sono in un “vuoto culturale”, e che uccidono “senza mandanti e senza scopo”. (Anche voi, domani) E ha detto, fin dentro l’intervista a Furio Colombo del 1 novembre 1975, che l’idea del “complotto borghese e fascista” è facile, semplice, consolatoria: “Soprattutto il complotto ci fa delirare. Ci libera da tutto il peso di confrontarci da soli con la verità.

 

... Solo l'amare , solo il conoscere conta, non l'aver conosciuto.
Da' angoscia il vivere di un consumato amore.
L'anima non cresce più.

Tratto da "Il pianto della scavatrice "

 

Scritto da Mario Arpaia   
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